Villavallelonga. Villavallelonga onora Don Gaetano Tantalo, esempio di coraggio e fede. Il vescovo: eroismo disarmato. “Ringraziamento e memoria” è il titolo del convegno che ha reso omaggio, nella giornata di sabato, al venerabile don Gaetano Tantalo a 82 anni dal gesto eroico che salvò i cittadini di Villavallelonga dalla morte per mano dei soldati tedeschi.
“A don Gaetano diciamo il nostro grazie”. Il convegno “Ringraziamento e memoria” ha voluto ricordare con infinita gratitudine quanto avvenuto l’11 ottobre 1943 allorquando un plotone di soldati tedeschi arrivò a Villavallelonga per eseguire la sentenza di morte nei confronti della popolazione del paese. Solo il gesto eroico di don Gaetano Tantalo riuscì a rimuovere quell’ostinata decisione di morte e a salvare i suoi concittadini. Le conclusioni del Convegno sono state affidate al Vescovo Giovanni. Ecco uno stralcio del suo intervento:
“Siamo giunti al termine di questo Convegno che ha saputo unire storia e fede, memoria e gratitudine, raccogliendo in un solo cuore le voci di Villavallelonga, del nostro Abruzzo e persino delle comunità che da questa terra sono partite e oggi vivono oltreoceano, come i nostri fratelli in Canada”. Ha spiegato il vescovo dei Marsi, Monsignor Giovanni Massaro.
“Il titolo che ci ha guidati — Ringraziamento e Memoria — non è stato scelto a caso. Oggi abbiamo ricordato una pagina drammatica della nostra storia: l’11 ottobre 1943, quando la popolazione di Villavallelonga fu a un passo dall’essere annientata, colpevole solo di aver compiuto un gesto di umanità, offrendo rifugio e pane a soldati in fuga, uomini inermi, fratelli in cerca di salvezza.
In quella prova estrema, Dio non abbandonò questo paese. Scelse uno dei suoi figli più umili e fedeli, il Venerabile don Gaetano Tantalo, per compiere un gesto di eroismo disarmato che ancora oggi ci commuove e ci interroga. Con in mano il Rosario, segno della sua incrollabile fiducia nella Madonna, e con Cristo nel cuore, don Gaetano si fece avanti, si inginocchiò davanti all’ufficiale tedesco e disse parole che solo un cuore pienamente evangelico poteva pronunciare: “Al posto dei miei paesani, fucilate me.”
Non fu un atto istintivo, ma l’espressione più alta di una vita interamente spesa per Dio e per il prossimo. Don Gaetano non improvvisò il suo eroismo: lo aveva preparato giorno dopo giorno.
Questo Convegno ha dato voce a molti testimoni: dal sindaco Leonardo Lippa sempre molto attento a valorizzare la figura di don Gaetano, al parroco don Eusebio che è entrato da subito nei cuori dei fedeli di Villavallelonga, dalla professoressa Franca Bisegna dell’Associazione “Don Gaetano Tantalo” che tanto si prodiga per promuovere la figura del Venerabile, allo scrittore Pasquale Lippa, che con il suo libro “Un giusto tra le nazioni” e con il suo intervento di oggi pomeriggio, ci ha fatto rivivere quella vicenda con precisione e cuore. Abbiamo sentito anche l’eco della gratitudine che ancora oggi vive tra i nostri connazionali emigrati in Canada, così come l’impegno della Chiesa attraverso il vice postulatore don Ennio Grossi, insieme al sindaco di Tagliacozzo, città tanto legata a questa figura luminosa. A tutti va il mio sincero grazie.
Ma il grazie più profondo va a Dio, che nella storia di don Gaetano ha manifestato il volto misericordioso e forte del Suo amore. E a lui, don Gaetano, noi oggi diciamo grazie. Grazie per averci mostrato che il Vangelo non è un ideale astratto, ma una realtà che può cambiare la storia, che può disarmare la violenza, che può salvare un popolo.
E allora, con cuore riconoscente e con spirito rinnovato, andiamo avanti. Custodiamo questa memoria, prodighiamoci tutti per far conoscere ai giovani, agli ammalati, alle famiglie, alle comunità parrocchiali l’esemplare vita di don Gaetano. Testimoniamola con la nostra vita. E preghiamo, con fede, perché presto la Chiesa possa proclamare Beato il nostro caro Venerabile don Gaetano Tantalo. Che la sua intercessione ci accompagni, e che Maria, Regina della Pace, ci insegni ogni giorno a dire sì all’amore, anche quando costa”.