Avezzano. Loreta Ruscio, assessora al Bilancio del Comune di Avezzano, risponde a Tiziano Genovesi, consigliere comunale di opposizione e capogruppo Lega in Consiglio comunale. L’ex candidato sindaco alle ultime amministrative del capoluogo marsicano, nel corso dell’ultima Commissione bilancio di due giorni fa aveva chiesto spiegazioni sul coinvolgimento e sul ruolo dell’avvocato Leonardo Rosa nella vicenda Irim (più volte citato dall’avvocato Guido Blandini nel corso della sua requisitoria) chiedendo a presidente della Commissione di vigilanza, Iride Cosimati, di convocare la stessa per la settimana entrante al fine di fare luce sull’accaduto.
Qui l’articolo completo: Debito Irim, Genovesi (Lega) chiede la convocazione della Commissione di vigilanza
“Essendo confinata a casa e non potendo avvalermi della diretta collaborazione del personale degli uffici, pure carenti a causa della pandemia, nella conduzione delle trattative in rete e delle attività materiali, sicché mi sono dovuta avvalere della collaborazione gratuita di mio marito, l’avvocato Leonardo Rosa, con cui ho dovuto confrontarmi anche per focalizzare i temi giuridici della annosa vertenza e così le possibili soluzioni afferenti la cura degli interessi dell’Ente”, spiega Ruscio.
“Stupisce quindi che una questione così semplice e di siffatto pregio possa essere stata attenzionata dal Consigliere della Lega Tiziano Genovesi, evidentemente finalizzato a ricavarsi un piccolo spazio di visibilità mediatica che nulla apporta alla soluzione della tematica di interesse Comunale: ovvero la soluzione del caso Irim. Cosa utile sarebbe stata se il Consigliere comunale Lega a un mese dal suo insediamento si fosse fatto parte diligente approfondendo le complesse tematiche che hanno riguardato l’appalto del nuovo municipio, la sua lievitazione di costi ed i motivi per i quali negli ultimi anni non si è addivenuti ad una soluzione conciliativa con risparmio di costi”.
“Diversamente, non sembra complesso comprendere che la collaborazione del familiare è stata dettata per ovviare alle restrizioni sanitarie. Le aule consiliari per alcuni rappresentano ancora sterili parlatoi, per altri invece laboratori in cui ad ognuno è consentito di offrire il suo prezioso contributo, sempreché frutto di studio e conoscenza delle questioni poste all’ordine della discussione, se non si vuole correre il rischio di distrarsi in inutili quesiti”, conclude l’assessora Ruscio.