Celano. Non sono degno di stare tra la rosa dei nomi dei candidati a sindaco di Celano? Allora me ne vado. La pensa così, in estrema sintesi, il presidente della provincia del Corvo che dopo il veto sul suo nome alla candidatura di sindaco di Celano ha deciso, dopo una lunga riflessione, di abbandonare il partito, schierandosi di fatto contro l’ex sindaco Filippo Piccone. E non è escluso ora che possa mettere su una propria lista, che rischia di danneggiare il centrodestra guidato dall’onorevole Piccone. “A seguito di numerose riunioni con i vertici locali del partito del Nuovo centrodestra e dopo un lungo percorso di riflessioni e valutazioni che parte da lontano e che spesso ho deciso di mettere da parte per spirito di appartenenza e fiducia”, spiega Del Corvo, “sono arrivato alla decisione di uscire da Ncd”. La definisce “una scelta non facile” ma che oggi lo trova convinto tanto da comunicarlo pubblicamente.
“Con le opere realizzate dalla mia amministrazione in questi anni alla guida della Provincia”, sottolinea, “credo di aver portato in alto, anche, il nome del Nuovo centrodestra in uno scenario politico dalle grandi difficoltà. Successi che hanno trovato numerosi ostacoli politici e operativi, per i quali mi sono esposto e ho messo la faccia, pur di portare risultati sul territorio e ai cittadini.
Ascoltare dai miei stessi colleghi di partito, che sanno molto bene quanto mi è costato in termini di impegno e di sacrificio il lavoro svolto per la provincia, parole che esprimono dubbi e incertezze sulla mia possibile candidatura a sindaco della città di Celano per motivi che sarebbero legati a fatti giudiziari che ancora devono essere definiti”, chiarisce Del Corvo, “mi ferisce ulteriormente. Se non sono degno di sedere al tavolo con loro e se l’impegno per il territorio che mi è costato un prezzo così alto, non mi rende all’altezza di essere tra le persone sulle quali contare per migliorare il futuro della nostra città, sono convinto che uscire dal partito è la prima soluzione da attuare.
Questa non è una decisione che arriva con facilità”, conclude Del Corvo, “ma sento che adesso è quella giusta. Molte volte mi sono trovato a dover fare passi indietro e, in qualche caso, anche a seguito di miei errori probabilmente, ma credo di aver dimostrato di saper cambiare idea, di essere leale e di fidarmi dei miei colleghi di partito, convinto che essere un buon amministratore fosse l’80 per cento di essere un bravo politico”.