Avezzano. “Se è vero che il presidente del Consiglio Matteo Renzi sarà a Cagliari il 17 o il 18, allora chiederemo che visiti lo stabilimento di Macchiareddu e prenda in mano la situazione”. I sindacati alzano l’asticella della vertenza Vesuvius. All’assemblea con i 105 lavoratori e le segreterie territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno partecipato anche tre parlamentari – tutti del Pd, Ignazio Angioni, Siro Marrocu e Emanuele Cani – e i consiglieri regionali Piero Comandini (Pd), Stefano Tunis (Fi) e Fabrizio Anedda (Misto).
“Abbiamo il dovere di far salire il tono della vertenza per fare in modo che intervenga il Governo, questa è l’unica possibilità di salvarvi dall’imminente licenziamento”, ha spiegato Giampiero Manca, della Filctem, rivolgendosi ai dipendenti che dall’1 gennaio rischiano di perdere il lavoro per la decisione della multinazionale di chiudere gli impianti di Assemini. I deputati e i senatori si sono impegnati, da parte loro, a scrivere tra oggi e domani un documento da far firmare ai parlamentari sardi di tutti gli schieramenti. “Metteremo in evidenza che l’azienda è sana, produce e ha mercato e quindi non c’è ragione perché sacrifichi Macchiareddu e Avezzano – ha chiarito all’ANSA Siro Marrocu – cercheremo di lavorare unitariamente anche con i colleghi dell’Abruzzo perché lo sbocco della vertenza è anche nelle mani della politica”. Allo stesso modo i consiglieri regionali si sono impegnati a mettere in campo tutte le azioni necessarie per spingere il Governo a trovare una soluzione. Obiettivo che si cercherà di raggiungere già 10 novembre, in occasione dell’incontro convocato al Mise. E già per venerdì 11 o lunedì 14 novembre i sindacati convocheranno un’altra assemblea “per decidere – fanno sapere – quali iniziative intraprendere, a seconda dell’esito del vertice di giovedì 10”.