Avezzano. “Quel che serve adesso al territorio è una soluzione immediata per la riapertura delle piante organiche dei quattro presidi di giustizia, ad oggi completamente ferme e sguarnite di risorse sufficienti per funzionare in maniera dignitosa.
Bene l’iniziativa del Ddl regionale sul sostentamento dei Tribunali, bene le interlocuzioni con Roma, che dimostrano sicuramente la volontà politica di mantenere in vita i fori abruzzesi, ma non si può più temporeggiare sul personale. Un tribunale fermo a 10 anni fa, è un Tribunale che opera al rallentatore: l’Abruzzo non può più permetterselo”.
A dirlo sono stati, ieri, il sindaco della città di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, e il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, nel corso del vertice telematico sul coordinamento e sulla definizione delle prossime strategie da attuare assieme agli altri membri del Comitato per la difesa dei Tribunali, che riunisce le forze istituzionali e forensi dei territori di Avezzano, Sulmona, Vasto e Lanciano, colpiti dai tagli della riforma.
E se da un lato, i partecipanti alla riunione hanno ribadito la necessità di far parte dei tavoli romani sulla riforma dei Tribunali e sulla riorganizzazione della materia della giustizia in Italia con una delegazione (composta da due rappresentanti per Provincia) visto il caso ‘limite’ dell’Abruzzo, dall’altro lato, la ferita ancora aperta della scopertura delle piante organiche continua a generare impedimenti, allungamenti dei tempi della giustizia e difficoltà a smaltire il lavoro. Non solo i Tribunali sono sotto scacco per la mancanza grave di personale, ma anche le vicine Procure della Repubblica. Alla luce di questo ingessamento, il Comitato ha deciso di estendere e allargare la prossima riunione telematica, fissata già per venerdì 19 maggio alle ore 18 e 30 ad Avezzano, ai parlamentari eletti in Abruzzo, sia di maggioranza che di opposizione.
“La richiesta della presenza della giustizia sui territori non è stata affatto soddisfatta dal disegno di riforma approvato nel 2012. La Regione Abruzzo – ha aggiunto Caruso – deve essere capofila rispetto al movimento e alla mobilitazione sul ripensamento delle porte aperte dei Tribunali in Italia. Per fare questo, è necessario il sostegno di tutte le forze politiche che rappresentano la nostra Regione a Roma”. Anche altre Regioni italiane, difatti, si sono unite di recente al cammino di riforma dell’Abruzzo, fra cui la Lombardia – che punta a riaprire due tribunali – la Toscana e il Veneto, che invece chiede la salvezza per una sola sede.
“C’è un elemento, comunque, da considerare. – ha concluso Di Pangrazio – Ad oggi non ci sono tavoli di discussione aperti a Roma sul destino dei Tribunali italiani, compresi quelli abruzzesi. Dopo il vertice con i parlamentari e dopo aver raccolto il loro sostegno, che siamo sicuri non mancherà, chiederemo nuovamente un incontro al Ministro Nordio. Per l’appuntamento di venerdì, coinvolgeremo anche il presidente della Regione Marsilio, proprio per rafforzare la sinergia tra istituzioni e potenziare la soluzione legislativa che arriva dall’Abruzzo e che prevede il sostentamento diretto delle strutture della giustizia, con fondi regionali. I sindaci sono pronti a far fronte comune con la Regione: anche i Comuni potrebbero contribuire al sostentamento delle spese vive dei quattro fori per mantenerli aperti e funzionanti”.
“La nostra priorità ora – ha chiosato, infine, il presidente del Consiglio comunale di Avezzano, Fabrizio Ridolfi – è rappresentata dalle piante organiche congelate. Su questo aspetto, bisogna correre: serve un intervento immediato, anche perché il malessere del comparto della giustizia sta crescendo”.