Avezzano. La Fiom – Cgil apostrofa come “deludente” il vertice al ministero del Lavoro sul caso LFoundry. L’incontro, che si è svolto alla presenza di rappresentanti istituzionali, azienda e parti sociali, non ha convinto la Fiom che torna a esprimere preoccupazione sulle sorti dello stabilimento. “Tanto atteso quanto deludente l’incontro di ieri presso il ministero del Lavoro sulla situazione LFoundry“, hanno commentato dalla segreteria provinciale e regionale, “deludente perché l’azienda, presente al ministero solo con i responsabili del personale, di fatto non è stata in grado di illustrare un piano industriale propriamente detto alla folta delegazione sindacale, al presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, al sindaco della città di Avezzano, Gabriele De Angelis, agli esponenti politici presenti nonché ai rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero del Lavoro.
L’azienda ha parlato della sua sensazione circa un assai probabile disimpegno da parte dell’azionista di maggioranza (SMIC) dal sito marsicano, riconducendolo alla guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti e agli alti costi di produzione. Tra le criticità l’azienda ha annoverato l’aumento dei costi di materie prime e del gas, nonostante sia dotata di impianto di cogenerazione,
realizzato anche grazie a finanziamenti regionali.Lo stesso vice capo di gabinetto Giorgio Sorial, dopo aver esposto le
possibilità messe a disposizione di tutte le aziende del Paese operanti nel settore della microelettronica attraverso la legge di stabilità, pur avendo colto nelle parole dell’azienda che “cose” potrebbero verificarsi nel corso dei prossimi mesi, ha sottolineato l’assenza sul tavolo di un piano chiaro per il futuro della più grande realtà industriale della provincia.
Il vice capo di gabinetto ha anche chiarito che il contratto di solidarietà, sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali e
rappresentanti sindacali ad eccezione della Fiom, è a tutti gli effetti in essere e sarà applicato secondo quanto concordato dalle parti. La Fiom ritiene che un orizzonte di CDS così ampio rischi di determinare un lungo periodo di incertezza sul futuro del sito.
Inevitabilmente e proprio per effetto di un ammortizzatore sociale così protratto nel tempo e dal carattere non emergenziale, l’incontro si è concluso con un generico impegno a rivalutare a più riprese in sede ministeriale la situazione a partire solo dai primi mesi del 2019, con la speranza che nel frattempo l’azienda possa elaborare un piano industriale vero, che vada ben oltre le sole buone intenzioni prospettare oggi”.