Avezzano. Si è da poco concluso l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico tra le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di Fim, Fiom, Uilm e la dirigenza di LFoundry e la Regione Abruzzo, alla presenza del vice capo di gabinetto del Mise Giorgio Sorial. L’incontro, sollecitato dalle organizzazioni sindacali, arriva dopo quello del 1 ottobre in cui fu illustrato il nuovo assetto societario all’indomani dell’operazione di cessione del sito marsicano di semiconduttori LFoundry che conta oltre 1500 dipendenti, dalla cinese Smic alla start-up, sempre cinese, Wuxi-Kec semiconductor Co Ltl.
L’azienda ha annunciato per bocca del suo amministratore delegato, Marcello D’Antiochia, il Piano industriale che prevede, per il 2020 investimenti per 18 mln di euro e lo sviluppo di 43 nuovi prodotti destinati a diversi settori della microelettronica e dell’automotive. L’azienda ha annunciato anche di aver raggiunto un’intesa con importante partner commerciale che dovrebbe garantire commesse per i prossimi 5 anni, commesse che, a detta dello stesso Ad, satureranno per circa 80% la linea di produzione. Questo permetterà di continuare a lavorare al rilancio industriale del sito, anche se permane una situazione d’incertezza legata principalmente alla non completa saturazione della linea produttiva e alla produttività del sito ancora sotto livelli di piena occupabilità.
L’azienda nel corso dell’incontro ha annunciato la volontà anticipare la chiusura dei contratti di solidarietà, prevista per maggio 2020.
Per la Fim Cisl si tratta “di un incontro interlocutorio: bene l’annuncio su intesa con un importante partner commerciale che permette di avere una boccata di respiro”, spiegano Augusto Bisegna, coordinatore nazionale Fim Cisl LFoundry e Antonello Tangredi, segretario Fim Cisl Avezzano, “anche se sugli investimenti siamo ancora indietro rispetto alle necessità del sito che ormai comincia ad avere oltre 30 anni. Permane l’incertezza rispetto alla saturazione completa della linea produttiva e le difficoltà legate a livelli di produttività, in parte legati all’organizzazione del lavoro”.
“Per questo”, sottolineano Bisegna e Tangredi, “abbiamo sollecitato l’azienda a convocare quanto prima una riunione a livello aziendale e territoriale per fare il punto su questi aspetti. Alla Regione, presente al tavolo con abbiamo chiesto maggiore attenzione all’industria, servono oltre alle chiacchiere strumenti che agevolino la competitività d’impresa, a partire dagli investimenti delle infrastrutture materiali e immateriali, strumenti fiscali che, specie nelle aree interne della regione facciano leva sulla riduzione delle aliquote Irap, mentre sulla formazione le risorse necessarie a favorire la gestione formativa delle trasformazioni in atto nel mondo del lavoro. Abbiamo richiesto”, concludono i due, “di continuare a monitorare l’andamento del piano industriale in sede ministeriale ogni sei mesi”.