Avezzano.Si è appena conclusa una riunione cruciale in Regione, convocata dal presidente Marco Marsilio, per discutere le prossime mosse a tutela dei tribunali subprovinciali d’Abruzzo. Al centro dell’incontro, il futuro dei tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto, il cui destino appare sempre più incerto.
All’importante confronto hanno preso parte gli amministratori comunali di Avezzano, Lanciano e Vasto, il commissario prefettizio di Sulmona e i presidenti degli ordini degli avvocati delle rispettive città. Durante il vertice, i partecipanti hanno analizzato le tempistiche e le modalità di intervento necessarie per evitare la chiusura di queste importanti istituzioni. La discussione si è concentrata su strategie condivise che possano garantire la continuità dei servizi giuridici nelle aree interessate, fondamentali per le comunità coinvolte.
“La questione dei tribunali non provinciali – ha dichiarato il Presidente Marsilio – resta una priorità nell’agenda della Regione e dei nostri rappresentanti in Parlamento. È necessario un impegno unitario per scongiurare la chiusura e garantire ai cittadini un servizio essenziale e per questo coinvolgerò Parlamento e Governo nazionale. Continueremo a portare avanti una battaglia condivisa, affinché venga riconosciuta la specificità del nostro territorio e il valore strategico di questi presidi di giustizia”.
L’incontro ha rappresentato un momento di confronto fondamentale per strutturare un’azione istituzionale coesa, che coinvolga anche il Governo e il Parlamento, al fine di ottenere soluzioni concrete per il mantenimento dei tribunali abruzzesi.
“Ho raccolto le sollecitazioni – ha aggiunto Marsilio – e confermo il mio impegno per arrivare a una soluzione definitiva. Ora tornerò a interloquire con il Ministro della Giustizia e il Presidente del Consiglio per individuare lo strumento migliore per garantire il loro futuro. Sono fiducioso nel percorso avviato, perché ha fondamenta solide e non ci sono condizioni che giustifichino passi indietro rispetto al lavoro fatto finora. Anche noi viviamo con urgenza questa vicenda e comprendiamo le preoccupazioni espresse. Farò ulteriori passi avanti, rafforzato dalla mobilitazione unanime e coesa di tutto il territorio, che ringrazio. È questa unità di intenti che deve continuare a sostenerci nella battaglia per la difesa dei tribunali abruzzesi”
L’incontro ha rappresentato un momento di confronto fondamentale per strutturare un’azione istituzionale coesa, che coinvolga anche il Governo e il Parlamento, al fine di ottenere soluzioni concrete per il mantenimento dei tribunali abruzzesi.
“Ho raccolto le sollecitazioni – ha aggiunto Marsilio – e confermo il mio impegno per arrivare a una soluzione definitiva. Ora tornerò a interloquire con il Ministro della Giustizia e il Presidente del Consiglio per individuare lo strumento migliore per garantire il loro futuro. Sono fiducioso nel percorso avviato, perché ha fondamenta solide e non ci sono condizioni che giustifichino passi indietro rispetto al lavoro fatto finora. Anche noi viviamo con urgenza questa vicenda e comprendiamo le preoccupazioni espresse. Farò ulteriori passi avanti, rafforzato dalla mobilitazione unanime e coesa di tutto il territorio, che ringrazio. È questa unità di intenti che deve continuare a sostenerci nella battaglia per la difesa dei tribunali abruzzesi”
“Un incontro importante che mi ha visto coinvolto, grazie alla fiducia che l’Assessore regionale alle Aree Interne d’Abruzzo, Mario Quaglieri, ha riposto in me, delegandomi”. Ha affermato il consigliere comunale Nello Simonelli. “Il Presidente Marsilio ha confermato che, nel brevissimo termine, tornerà a dialogare con il Governo per accelerare il percorso verso una soluzione definitiva della questione. Riponiamo la massima fiducia nel suo impegno, così come in quello dei nostri rappresentanti regionali e a Roma, affinché l’annosa vicenda del Tribunale di Avezzano possa vedere un lieto fine, come meritano tutti coloro che si sono spesi negli anni per questa battaglia. Mi permetto di aggiungere un dettaglio personale: partecipare a una riunione così significativa, trovandovi anche mio padre seppur in altra veste, è stato un momento che non dimenticherò mai. È proprio questo il tipo di esperienza che da valore a ciò che facciamo e che possiamo raccontare con orgoglio”.
Polemiche per l’esito della riunione dai senatori Di Girolamo e Fina per i quali “la destra al Governo pesta l’acqua nel mortaio”.
“Avevamo accolto con soddisfazione e alte aspettative l’invito alla riunione indetta per questo pomeriggio dal Presidente Marsilio sulla annosa vicenda riguardante la chiusura dei Tribunali abruzzesi”, hanno dichiarato la Senatrice Gabriella Di Girolamo (M5S) e del Senatore Michele Fina (PD), “contavamo di avere notizie sulla proroga e sulla legge, tante volte annunciata, per la definitiva tenuta in vita delle sedi di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto: niente di tutto questo. Ci siamo ritrovati in una riunione imbarazzante durante la quale non si è comunicato nulla di nuovo, se non ulteriori promesse di sollecitazioni al Governo nazionale. Alla precisa domanda degli ordini professionali e dei sindaci presenti sulla definizione dei tempi non c’è stata alcuna risposta: si è avuta la netta sensazione che si stia pestando l’acqua nel mortaio nel mentre si avvicina il termine del 31 dicembre e con esso la definitiva chiusura.
Unica voce singolare quella dell’avvocato d’ufficio del Governo, candidato a sindaco per il centrodestra della città di Sulmona, Luca Tirabassi, che ha dimostrato una volta di più quanto prediliga la sua personale campagna elettorale alla battaglia per il territorio e per il Tribunale di Sulmona. Da strenuo difensore della sua parte politica si è avventurato in un comizio a difesa del Governo Meloni, ignorando che nell’occasione il suo ruolo avrebbe imposto anzitutto la difesa degli interessi dell’ordine che presiede e la volontà di tenere unito il fronte territoriale. Invece si è avventurato in una polemica sul passato, ignorando tra l’altro che l’originaria riforma della geografia giudiziaria è stata votata dai parlamentari la 16ª legislatura, compresi gli Onorevoli del PdL Giorgia Meloni e Marco Marsilio. Ormai, come avevamo ampiamente previsto, la confusione dei ruoli in Tirabassi regna sovrana.
Insomma, dopo la riunione odierna a Palazzo Silone, la preoccupazione è crescente e sempre più giustificata: se un Presidente di Regione chiama sindaci, ordini professionali e parlamentari ad un vertice è giustificato aspettarsi un annuncio decisivo e la comunicazione di una determinazione del Governo rilevante. E invece siamo di nuovo con un pugno di mosche tra le mani. Noi non abbandoneremo la battaglia e continueremo a chiedere al Governo e alla Regione di rispondere delle loro responsabilità”.
Secondo l’onorevole Luciano D’Alfonso “il presidente Marsilio poteva organizzare in una sala da tè la riunione odierna sui tribunali d’Abruzzo. D’altronde è stato un ameno incontro ricreativo, senza alcun contenuto né
aggiornamento di merito. Definire la riunione interlocutoria è persino generoso per un presidente di Regione che vanta rapporti preferenziali con il governo centrale ma che non è in grado di portare a casa una
proroga, figuriamoci la riforma della geografia giudiziaria. I parlamentari abruzzesi e le istituzioni
regionali per oltre dieci anni hanno garantito la proroga dei tribunali sub-provinciali, solo oggi la
filiera di Fratelli d’Italia ovunque al potere è incapace di tutelare territorio e servizi. Un potere
sterile, evidentemente, un potere che non è, ovvero che non può. Impotente. Ora, secondo gli
impegni assunti da Marsilio, dovremmo attendere novità nelle prossime settimane, ma il tempo è
contro di noi e dobbiamo continuare a tenere alta la battaglia in difesa della giustizia di prossimità.
Anche per questo ho evitato l’insidia di perdere tempo oggi e mi sono messo subito al lavoro. Già
nei prossimi giorni proporremo in Parlamento, con tutti i colleghi disponibili, ulteriori emendamenti
per garantire sopravvivenza ai Palazzi di Giustizia di Avezzano, Vasto, Sulmona e Lanciano vista
l’inerzia della destra di governo regionale e nazionale”.
aggiornamento di merito. Definire la riunione interlocutoria è persino generoso per un presidente di Regione che vanta rapporti preferenziali con il governo centrale ma che non è in grado di portare a casa una
proroga, figuriamoci la riforma della geografia giudiziaria. I parlamentari abruzzesi e le istituzioni
regionali per oltre dieci anni hanno garantito la proroga dei tribunali sub-provinciali, solo oggi la
filiera di Fratelli d’Italia ovunque al potere è incapace di tutelare territorio e servizi. Un potere
sterile, evidentemente, un potere che non è, ovvero che non può. Impotente. Ora, secondo gli
impegni assunti da Marsilio, dovremmo attendere novità nelle prossime settimane, ma il tempo è
contro di noi e dobbiamo continuare a tenere alta la battaglia in difesa della giustizia di prossimità.
Anche per questo ho evitato l’insidia di perdere tempo oggi e mi sono messo subito al lavoro. Già
nei prossimi giorni proporremo in Parlamento, con tutti i colleghi disponibili, ulteriori emendamenti
per garantire sopravvivenza ai Palazzi di Giustizia di Avezzano, Vasto, Sulmona e Lanciano vista
l’inerzia della destra di governo regionale e nazionale”.
Critico il segretario regionale del Partito democratico, Daniele Marinelli. “Il caos regna sovrano nel centrodestra abruzzese a proposito della paventata chiusura dei tribunali di Lanciano, Vasto, Sulmona e Avezzano”, ha spiegato, “dopo aver promesso per anni che il governo Meloni avrebbe
risolto il caso con congruo anticipo, a nove mesi dalla scadenza del termine Marsilio si accorge che
le cose non stanno andando bene e tira fuori dal cilindro una riunione con i sindaci interessati e i
parlamentarÈ abruzzesi. L’esito dell’incontro è un vuoto pneumatico, contornato dalla solita serie di “diremo, faremo” cui ci ha abituati questa classe dirigente regionale. Arriva solo qualche balbettio in merito a possibili
proroghe o a una norma per la revisione della geografia giudiziaria, ma di soluzioni concrete non
c’è traccia. E ora che il centrodestra si dia da fare per rimediare a una situazione che, qualora fosse confermata, pregiudicherebbe in maniera grave la giustizia in Abruzzo”.
risolto il caso con congruo anticipo, a nove mesi dalla scadenza del termine Marsilio si accorge che
le cose non stanno andando bene e tira fuori dal cilindro una riunione con i sindaci interessati e i
parlamentarÈ abruzzesi. L’esito dell’incontro è un vuoto pneumatico, contornato dalla solita serie di “diremo, faremo” cui ci ha abituati questa classe dirigente regionale. Arriva solo qualche balbettio in merito a possibili
proroghe o a una norma per la revisione della geografia giudiziaria, ma di soluzioni concrete non
c’è traccia. E ora che il centrodestra si dia da fare per rimediare a una situazione che, qualora fosse confermata, pregiudicherebbe in maniera grave la giustizia in Abruzzo”.