Avezzano. Anche gli artisti hanno i loro angeli custodi. Non saranno forse dotati di ali vere e proprie, ma posseggono, fra le carte di una burocrazia oramai lancinante, i segreti per far sì che gli artisti si sentano sempre a casa propria. La Colangelo Eventi di San Benedetto dei Marsi alla 22esima edizione del meeting Anat & Spettacolo.
Anche in condizioni di pioggia battente o di grandinata abbondante, vi sarà sempre posto per uno spettacolo di fine anno. Sia perché esso rincuora gli animi calpestati dai dispiaceri della vita quotidiana, sia perché uno spettacolo distacca l’anima dal corpo, permettendo a questa di vivere quasi in autonomia grazie alle parole senza secondi fini delle canzoni. Indossare, al giorno d’oggi, i panni dell’agente di spettacolo, di colui, cioè, che indossa giornalmente la divisa dello show da consegnare a probabili acquirenti di città, significa vendere polvere magica al costo di un sogno, da pagare con assegno circolare.
Il 22esimo meeting degli agenti di spettacolo di tutta Italia, che quest’anno si è tenuto a Fiuggi, è un appuntamento di caratura nazionale e improntato a sciorinare tutte le novità e tutte le ultime rivelazioni in merito a spettacoli ‘low e high cost’. Fra i tavoli dei guru dei concerti di Capodanno, è capitato anche lui, un giovanissimo marsicano che nel sangue già condensa la voglia metafisica di fare del palco calpestato dalle stelle il suo pane quotidiano. Lui si chiama Settimio Colangelo, è tutt’ora residente a San Benedetto dei Marsi, e, nel suo portafoglio clienti inusuali, detiene oramai nomi di carattere e di verve non abituale quali Daniele Silvestri, Renzo Arbore e Irene Grandi.
La Colangelo Eventi, agenzia di spettacolo di sua proprietà, è una realtà oramai ben radicata in tutto il comprensorio marsicano e abruzzese. Nata anni fa per volere di un ragazzo di nemmeno 30 anni di età, ha sfidato tutte le logiche della maturità anagrafica, approdando, concerto dopo concerto, a concretizzare eventi di assoluto brio tecnico, quali il debutto marsicano degli ‘Arteteca’ di Made in Sud proprio a San Benedetto dei Marsi, la voce tipica di Anna Tatangelo, artista fidelizzata sanremese e sensibile guerriera col microfono al fianco delle donne violentate, o il caso più recente di Max Gazzè, il quale si esibirà il 30 di gennaio proprio in quel di Pescara. Settimio si è iscritto all’Anat dall’età di soli 16 anni, da vero fuori quota, quindi.
Il meeting nazionale Anat & Spettacolo, acronimo che sta per Associazione nazionale attività televisive, ha valore e senso estremo di messa a punto dei vari passi in avanti (o dei riflettuti passi all’indietro) compiuti nel corso dell’anno da questo micro-mondo multiculturale a livello nazionale. Fare l’agente dello Spettacolo, oggi, è una sfida densa di perché. Nessuno, di fatti, nel 2016, crede ancora alla magia benefica delle star o nella salvaguardia dell’anima portata avanti dalla realizzazione di un concerto di piazza: oggi, si vive materialmente sopravvivendo, purtroppo.
Eppure, il motto dell’incontro nazionale di quest’anno dell’Associazione di categoria, ossia ‘I sogni non sempre si realizzano: non perché siano troppo grandi o impossibili, ma perché si smette di crederci’, firmato dal Consiglio direttivo degli agenti delle stelle dello spettacolo e della TV e tratto dall’abbecedario di Martin Luther King, la dice lunga su quanto sia difficile, al giorno d’oggi, accendere di verità un’idea di progresso degli show. Il presidente nazionale, che compare sotto il nome di Rolando D’Angeli, manager di alto livello, produttore musicale e spalla intelligente di star dello spettacolo quali Raffaella Carrà, Pupo e Domenico Modugno e Baglioni, ha sempre parlato, di fatti, di affrontare a viso aperto tutti i problemi del suo proprio settore di appartenenza specifico.
Due gli interventi di spicco e di spessore che si sono intervallati durante l’aggiornamento della due giorni dei professionisti del dietro le quinte del palcoscenico. Dalla conferenza sulla figura dell’agente di spettacolo dei tempi moderni, tenuta dal segretario dell’Associazione, Gianni Mengoni, al focus sulla Siae, intervento curato, questo, dal fiscalista esperto di diritto d’autore, dottor Leone, dalla presentazione del nuovo sito internet dell’Anat, alla volontà di prendersi cura in tutto e per tutto di qualsivoglia artista in ogni sua sfaccettatura: la professione degli sogni che impasta le mani nella voce dei cantanti e che guarda negli occhi gli attori professionisti, è ambita ma anche molto dura al tatto. «Il difficile, in questo lavoro, – spiega Settimio Colangelo, di ritorno da Roma – è il riuscire ad azzeccare sempre i desideri delle gente che si incontra lungo il tragitto personale. Noi agenti di spettacolo siamo un po’ come dei cantori moderni: vendiamo, cioè, le doti di un artista quasi a scatola chiusa alle persone che ce lo richiedono, le quali, alla fine di uno show, potranno darci torto o ragione. È un po’ come lavorare con il vento, a volte può tirare libeccio, altre burrasca, altre ancora scirocco, ma di lui si avrà sempre bisogno per poter accarezzare i bisogni immateriali degli uomini».
Il mercato delle stelle, molto lontano da quell’atipico calciomercato di cui si sente parlare ogni dì, ha la funzione, perentoria, quindi, di mettere in moto la macchina delle sensazioni. Ad ogni spettacolo, si cresce un po’ di più dentro, perché ridere a crepapelle equivale ad emozionarsi per un ‘do’ di petto suonato al basso ventre delle città. Non si vive di solo denaro. (g.c.)