Avezzano. A seguito dell’accordo della cassa integrazione e delle accese discussioni che stanno avvenendo in fabbrica la Fiom-Cgil ha voluto chiarire la posizione del sindacato rispetto alla vicenda della Micron. “Il periodo che si presenta davanti ai lavoratori ex-Micron di Avezzano è complicato e difficile”, hanno spiegato in una nota le pari sociali, “attualmente l’azienda, pur non presentando un vero e proprio piano industriale, ha già fatto capire che ha un eccesso di ore lavorate e, di conseguenza, esuberi aggravati dalla dissaturazione nella fase di start-up. Non è indifferente la posizione espressa sia dal Ministero del Lavoro sia dal Ministero dello Sviluppo Economico in trattativa: il vice ministro nell’uno e il sottosegretario nell’altro caso infatti, hanno chiesto di salvaguardare l’alto livello di professionalità tra i lavoratori attraverso il ricorso ad ammortizzatori sociali conservativi da attuarsi con modalità funzionali alla rigorosa realizzazione del piano industriale. In questo contesto non è indifferente la scelta dell’ammortizzatore sociale. Se viene scelta la Cassa Integrazione per Ristrutturazione, tale strumento può durare fino a 24 mesi e può prevedere anche la mancata rotazione giustificata dalle dichiarazioni del sottosegretario. In questo caso l’azienda pagherà solo una banale penale e molti lavoratori saranno sottoposti allo stesso trattamento subito durante la Cigo. Se viene negoziato il contratto di solidarietà questo strumento può durare per 36 mesi, garantendo attualmente l’80% della retribuzione del lavoratore nel periodo in cui non va al lavoro. Con i Contratti di Solidarietà non è previsto che un lavoratore sia a zero ore così come non sono compatibili procedure di licenziamento. Crediamo che questo strumento sia di gran lunga più garante del mantenimento dei livelli occupazionali e dei redditi dei lavoratori visto il lungo periodo che attende i dipendenti della ex-Micron. Riteniamo pertanto che questo accordo abbia gettato le basi per avviare un ragionamento sull’utilizzo dei Contratti di Solidarietà e, come noi, la maggioranza delle Rsu”.