Avezzano. Fasce tricolori a sostegno della vertenza LFoundry. Questa mattina i sindaci di tutto il territorio, insieme al senatore Michele Fina, al vice presidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, al consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e ai rappresentanti del mondo sindacale, si sono uniti alla protesta dei dipendenti della fabbrica più grande del territorio in sciopero da nove giorni contro il piano industriale che prevede tagli, demansionamenti ed esternalizzazioni dei servizi.
La protesta dei lavoratori, supportata dai sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, ha preso avvio giovedì 31 ottobre con uno sciopero a oltranza che si è esteso sabato a tre turni da 8 ore ciascuno (dalle 6 alle 14, dalle 14 alle 22 e dalle 22 alle 6 di oggi) e oggi ai due turni da 8 ore (dalle 6 alle 14 e dalle 14 alle 22). Il malcontento che già aleggiava all’interno del sito del nucleo industriale è stato accentuato dalla presentazione del piano industriale “L’opportunità oltre la difficoltà” da parte dell’amministratore delegato Marcello D’Antiochia, in un incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy. I lavoratori e i sindacati considerano il piano come un ostacolo per lo sviluppo futuro dell’impianto che mette in discussione la stabilità dei 1.400 dipendenti attualmente impiegati.
Antonello Tangredi, segretario territoriale della Fim – Cisl, ha ricordato che “questa vertenza non è solo della Marsica ma di più province e più regioni”, mentre Andrea Campione, rsu Uilm – Uil, ha evidenziato che “il piano industriale presentato dall’azienda risulta essere fallimentare e in 15 anni non ha portato niente di nuovo”.
Dura la posizione di Elvira De Sanctis, segretaria provinciale della Fiom – Cgil, affiancata dai rappresentanti del sindacato arrivati da tutta la regione, da Alfredo Fegatelli, segretario generale provinciale della Fiom – Cgil, a Francesco Marrelli, segretario generale Cgil L’Aquila. “Nessuna risposta è arrivata al ministero alle nostre domande”, ha chiarito, “è stata fuori luogo la proposta del sottosegretario di riportare sul territorio la vertenza. Questa discussione sul futuro dello stabilimento deve potersi fare con i massimi vertici aziendali, che continuano a sfuggire agli incontri e a sottrarsi al confronto, sui tavoli nazionali”.
Tra le bandiere sventolanti delle organizzazioni sindacali e gli striscioni di protesta appesi ai cancelli di LFoundry è andata avanti la protesta che ha visto, tra gli altri, la testimonianza di diversi rappresentanti dei lavoratori in somministrazione i quali, tra meno di due mesi, dovranno lasciare l’azienda. Oltre 100 persone, alcune delle quali da 13 anni in azienda, che il primo gennaio dovranno rimanere a casa, senza un lavoro e senza ammortizzatori sociali.
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“Questa è una battaglia che non si può perdere”, ha spiegato il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, “questa battaglia dobbiamo farla insieme, non possiamo tornare però farla sul territorio ma al livello nazionale. Abbiamo convocato un consiglio comunale straordinario come Comune di Avezzano perchè questo è un centro di eccellenza e dobbiamo tutelarlo. Ci sono finanziamenti che vanno a Novara e in Sicilia, e qui? Dobbiamo essere uniti perchè ci sono 40milioni per questo settore e Avezzano e la Marsica devono entrare in queste dinamiche e avere la propria fetta di finanziamenti”.
Le organizzazioni sindacali, durante l’assemblea, hanno annunciato che l’azienda, tramite Confindustria le ha convocate. Ci saranno tre riunioni, già calendarizzate, per domani, mercoledì e giovedì, durante le quali ribadiranno con forza che i licenziamenti, i demansionamenti e le esternalizzazioni dei servizi devono essere ritirate.
“Sono qui per testimoniare la nostra vicinanza e piena condivisione delle preoccupazioni dei lavoratori”, ha dichiarato il vice presidente della Regione, Emanuele Imprudente, “è una vicenda che richiede l’impegno di tutti e su cui dobbiamo lavorare insieme, unendo tutte le forze in campo. Come Regione, ci impegneremo a riunire attorno a un tavolo comune le forze politiche, gli amministratori e i sindaci, consapevoli che solo con uno sforzo congiunto possiamo evitare questa crisi. Non possiamo permetterci di perdere neppure un solo lavoratore: ogni posto di lavoro è una risorsa preziosa per il nostro territorio”.
Dal senatore Dem marsicano, Fina, è arrivata la proposta di aprire un tavolo in Regione sulla vertenza LFoundry.
“Nell’incontro al ministero abbiamo scoperto cose che avevamo il diritto di sapere da mesi”, ha chiarito il senatore Fina, “e ci è stato detto pensate un pò che il management ci ha messo tempo per presentare questo piano. Qui ci troviamo davanti a una delle attività produttive più importanti della regione. Proporrò al parlamento di chiamare il presidente di LFoundry per farlo venire in Italia a dirci quali sono le reali intenzioni della proprietà. La Regione non può mandare un dirigente all’incontro al ministero, apra un tavolo di crisi”.
Anche il consigliere Pietrucci ha ribadito che “è arrivato il momento della responsabilità per il centrodestra che attualmente governa la Provincia, la Regione e il Governo. Alcuni di questo governo che possono controllare i processi si devono assumere le loro responsabilità. Vedo troppa timidezza, è ora di alzare i toni”.
Da sempre abbiamo portato all’attenzione, anche nazionale – si veda l’interrogazione presentata dal
senatore Michele Fina lo scorso 6 agosto – la progettualità di questa azienda, polmone produttivo ed
economico della Marsica e della regione. Si tratta di un sito industriale che impiega circa 1.400
dipendenti, ha un notevole indotto ed è la seconda azienda della provincia per fatturato, con circa
300 milioni di euro annui.
La nostra preoccupazione è aumentata dal fatto che non c’è un piano industriale condiviso e non è
garantito il piano occupazionale. Auspichiamo interventi istituzionali a tutti i livelli affinché la presenza industriale sul territorio non venga ridotta, e chiediamo a gran voce l’apertura di un tavolo di crisi specifico per la vicenda LFoundry”.