La trasformazione digitale sta ridefinendo le modalità con cui le organizzazioni gestiscono il proprio lavoro, orientandosi sempre più verso modelli operativi paperless, ovvero a ridotto impatto cartaceo. In questo contesto, la carta – da sempre considerata una risorsa essenziale – viene oggi percepita anche come un costo, non solo economico ma ambientale, specie se il ciclo di vita del supporto non viene gestito in ottica di riciclo.
La direzione intrapresa da molte imprese si concretizza nell’adozione di strategie di dematerializzazione documenti, che prevedono la progressiva eliminazione dei documenti cartacei a favore di file digitali, archiviati e condivisi tramite infrastrutture informatiche avanzate.
Ci si chiede quindi: la stampa è destinata a scomparire? La risposta è no. Siamo piuttosto all’inizio di una nuova fase evolutiva, in cui analogico e digitale coesistono, si integrano e si potenziano reciprocamente.
Il significato di dematerializzazione: una visione integrata
Per comprendere appieno l’impatto della dematerializzazione, è necessario andare oltre la dimensione puramente tecnologica. Si tratta infatti di un cambiamento culturale e organizzativo che investe l’intero ciclo di vita del documento, ridefinendo i processi aziendali e promuovendo una gestione più efficiente, condivisa e sicura delle informazioni.
Al centro di questo approccio c’è la sostituzione del supporto fisico con formati digitali, abilitati da soluzioni cloud, accessibili da qualsiasi luogo e costantemente aggiornabili. La dematerializzazione documentale consente di migliorare la tracciabilità, garantire la conformità normativa e ridurre significativamente i costi di gestione.
È realistico immaginare un ufficio completamente senza carta?
L’idea di un ambiente di lavoro completamente privo di carta può sembrare affascinante, ma risulta difficilmente realizzabile nella sua totalità. La carta continua a rivestire un ruolo rilevante, soprattutto in presenza di vincoli normativi o in specifici contesti operativi.
Va inoltre considerato che, in molte situazioni, i documenti cartacei risultano ancora più semplici da consultare, condividere e annotare. Senza dimenticare che, a differenza di alcuni dispositivi elettronici, la carta è facilmente riciclabile e gestibile in modo sostenibile.
La sfida attuale non è quindi eliminare la carta, ma utilizzarla in maniera più razionale e consapevole, secondo una logica orientata al less is more: meno sprechi, maggiore efficienza.
Dematerializzazione e stampa: due dimensioni complementari
La dematerializzazione è oggi resa possibile grazie all’evoluzione di tecnologie come il cloud computing e l’intelligenza artificiale, che facilitano l’organizzazione digitale dei documenti e l’automatizzazione dei flussi informativi. Parallelamente, anche la stampa sta vivendo un cambiamento significativo: il suo impiego si sta spostando verso contesti in cui è davvero necessaria, con un focus sempre più marcato su sostenibilità, riciclo e contenimento dei consumi.
In quest’ottica, dematerializzazione e stampa non sono in contrapposizione, ma rappresentano due strumenti complementari nella gestione intelligente dei documenti. L’obiettivo delle imprese deve essere la creazione di un ecosistema documentale flessibile e sostenibile, in cui scegliere – caso per caso – la modalità più adatta per produrre, archiviare e condividere le informazioni.