Avezzano. “Venti grammi d’argento – Erberto dal Paese al Don”, è il titolo del libro che è stato presentato, nel pomeriggio, nella gremita sala consiliare del municipio di Avezzano. Erano presenti: l’ex ministro dell’economia e delle finanze ed ex presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco; per il Comune di Avezzano: il sindaco Giovanni Di Pangrazio, l’assessore Gabriele De Angelis, il presidente del consiglio comunale – Domenico Di Berardino, i consiglieri Rocco Di Micco e Mariano Santomaggio, l’addetto stampa Eliseo Palmieri (moderatore dell’evento); l’autore del libro, il giornalista Luigi Salucci; il comandante del nono reggimento alpini dell’Aquila, il colonnello Massimo Iacobucci; il professore Mario Di Berardino (che ha presentato il libro). Il sindaco Di Pangrazio ha elogiato l’autore del libro, il giornalista Luigi Salucci, che ha raccontato la storia di un alpino al fronte e la storia del paese, una storia viva che descrive una società piena di solidarietà e di umanità, diversamente da quell’egoismo che oggi è diffuso nella nostra società. Il primo cittadino di Avezzano ha voluto elogiare anche il comandante del nono reggimento alpini dell’Aquila, il colonnello Massimo Iacobucci, per la prefazione contenuta nel libro, sottolineando l’orgoglio del capoluogo fucense in quanto Iacobucci è avezzanese. “Venti grammi d’argento è il peso della medaglia al valor militare assegnata dallo Stato italiano al caporal maggiore Erberto Mascioli”, ha spiegato l’autore Salucci. “E’ tutto ciò che rimane di un ragazzo partito dalla sua terra e dal suo paese per combattere una guerra spietata, lasciandosi alle spalle la famiglia, il raccolto grande del grano e la festa di Sant’Antonio abate. Un destino che ha riguardato tanti giovani italiani, inghiottiti dalla tragedia della Seconda guerra mondiale, il più grande conflitto armato della storia, costato all’umanità sei anni di sofferenze e milioni di morti. Venti grammi d’argento è un’opera che ci permette di conoscere da vicino questi ragazzi e i loro desideri, la voglia di tornare a casa e la paura del fronte. Ci permette di capire i sentimenti di quanti restavano a casa, ad aspettare i fratelli, i fidanzati e gli amici che – nella maggior parte dei casi – non sarebbero più tornati”, ha concluso il giornalista Salucci. Antonio Salvi