Avezzano. L’operazione Micron approda sul tavolo del Governo Monti. Il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, dopo un doppio faccia a faccia con i vertici aziendali e i sindacati, alla presenza del vice sindaco Ferdinando Boccia e dell’assessore alle attività produttive Gabriele De Angelis, bussa alla porta del ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, affinché assuma un ruolo da “protagonista nella questione riguardante l’ipotesi di cessione dello stabilimento marsicano messa sul tavolo dei sindacati dai vertici della Multinazionale Usa”. Obiettivo del primo cittadino: avviare un tavolo di confronto ai massimi livelli istituzionali per esaminare la questione Micron all’interno di un quadro di ragionamento nazionale nel settore della micro-elettronica. “La partita sul futuro della Micron, vitale per Avezzano e la Marsica che marceranno compatti in difesa del sito e dell’occupazione”, sottolinea il sindaco Giovanni Di Pangrazio, “valica i confini dell’Abruzzo, assumendo una rilevanza strategica per l’intero Paese chiamato, attraverso il Governo, a dare risposte a un interrogativo non secondario: come intende procedere su questo settore. Salvezza o smantellamento del comparto micro-elettronica sono legati alle scelte di politica industriale dell’esecutivo”. Sul tavolo del ministro Passera, comunque, il sindaco porterà i numeri del colosso americano delle memorie, il secondo stabilimento d’Abruzzo che incide per il 10% nell’export della Regione, il 40% della Marsica, e dà lavoro a 1700 persone più l’indotto. Realtà industriale che, nei prossimi anni, visto che i sensori d’immagine a 200mm non rientrano nei piani futuri della multinazionale americana, potrebbe cambiare bandiera o peggio. E mentre l’azienda punta a metterla sul mercato i sindacati chiedono garanzie. “E’ chiaro”, conclude il primo cittadino, al termine dell’incontro con i i rappresentanti di Fim-Cisl (Antonello Tangredi), Fiom-Cgil (Nicola Di Matteo e Alfredo Fegatelli) e Uilm-Uil Michele Lombardo e Michele Paliani) e le Rsu aziendali, che segue quello con i vertici dell’azienda capitanati da Sergio Galbiati e Riccardo Martorelli, “le politiche industriali le decide la proprietà, però le istituzioni, con in testa il Governo nazionale, non possono subire passivamente, ma devono assumere un ruolo per disegnare il futuro del Paese, salvaguardare l’occupazione e rilanciare lo sviluppo industriale”.