Avezzano. Sono giorni frenetici in casa LFoundry dopo la notizia della vendita ai cinesi di Jiangsu Cas-Igbt Technology dello stabilimento marsicano per 112 milioni di dollari.
Le parti sociali, che più volte avevano chiesto all’azienda di poter partecipare alle operazioni di cessioni o comunque di essere informati di quello che stava accadendo, hanno appreso la notizia domenica a cose fatte come raccontato da MarsicaLive.
Per i sindacati poca chiarezza nella vendita di LFoundry
“Non c’è nessuna chiarezza sull’operazione”, ha commentato Roberto Di Francesco, (Fiom – Cgil), “anzi vengono fuori tutte le preoccupazioni che come Fiom – Cgil avevamo manifestato sin dall’inizio. Le dichiarazioni dell’azienda sono estremamente contraddittorie rispetto a quello che ci avevano detto in passato. Sconcertante il silenzio del governo nazionale e regionale, tendenziose quelle della politica locale. Rimangono tutte le nostre perplessità e siamo ancora in attesa di una convocazione da parte del ministero che ci deve dare delle garanzie rispetto al futuro occupazionale e al piano industriale”.
La cessione delle quote da pare dei manager italiani preoccupa tutti
A preoccupare più di tutto, ora, è la cessione delle quote da parte dei manager aziendali come spiegato da MarsicaLive. In sostanza la vendita ha interessato il 100 per cento delle quote e di conseguenza anche quelle in mano per il 15 per cento ai tedeschi, per il 7,5 per cento a Sergio Galbiati e per il restante 7,5 per cento al numero uno del sito avezzanese Riccardo Martorelli e al resto del management italiano sono state vendute. “Sapevamo che ci sarebbe stata la vendita, ma non ci aspettavamo che sarebbe avvenuta in questi termini”, ha precisato Luigi Abruzzo (Fismic), “proprio oggi (ieri per chi legge) Galbiati ha iniziato gli incontri con i dipendenti dicendo subito che i posti di lavoro sono salvi. La nuova società cinese è nuova, una realtà in espansione della quale per ora sappiamo poco. Il fatto che le quote siano state vendute al 100 per cento non ci convince molto, vogliamo saperne di più. Ci aspettavamo di essere parte integrante di questa operazione invece siamo stati tirati fuori”.
Domani intanto alle 11 le parti sono state convocate nella sede della Confidustria L’Aquila dal direttore Francesco De Bartolomeis per un incontro di aggiornamento sulla situazione dello stabilimento della zona industriale della città. “Per fortuna che abbiamo i contratti di solidarietà aperti perché così far fronte alle problematiche che ci sono”, ha precisato Antonello Tangredi (Fim-Cisl), “il nuovo software deve funzionare quanto prima altrimenti ci saranno disagi futuri. Bisogna vedere ora quali clienti rimarranno e quali arriveranno. Il sito a mio avviso non è sotto tutela, se non per la parte finanziaria”.