Celano. Il sindaco di Celano, Settimio Santilli, interviene a proposito del dibattito in corso riguardante il progetto di velocizzazione dell’autostrada A24 e A25. “Se da un lato la messa in sicurezza del territorio è una priorità, dall’altro non si può disconoscere che il rilancio dello sviluppo passi attraverso nuove opportunità di crescita, di inclusione sociale e di valorizzazione adeguata delle risorse disponibili dei nostri territori”, ha commentato Santilli, “in sostanza possiamo parlare di nuove infrastrutture, e quindi di crescita economica, solo se riconsideriamo un moderno modello di sviluppo, sostenibile per ampi porzioni di territorio della nostra Regione. L’ampio dibattito apertosi sul progetto di velocizzazione autostradale dell’A24 e A25, una rete di collegamento importante tra la fascia costiere adriatica e la zona tirrenica. Il progetto, come avviene ormai sempre più spesso in Italia, sta incontrando ostacoli e dinieghi da parte di amministratori, operatori economici, imprenditori e ambientalisti. Se per un verso il fronte del “no” ingrossa giornalmente le proprie fila, dall’altro mi preme spezzare una lancia a favore di un progetto che consentirebbe di ridurre i tempi di percorrenza del tratto Roma-Pescara di mezz’ora e di cui Celano beneficerebbe comunque in maniera importante ricadendo proprio in mezzo al medesimo tratto autostradale, perché non possiamo non considerare un aspetto saliente dell’intera vicenda, ovvero che l’Italia dal dopoguerra ad oggi si è sviluppata anche attraverso programmi di edificazione e di infrastrutture, che pur provocando alterazioni del territorio, hanno contribuito a una notevole crescita economica e sociale. L’Italia del terzo millennio, ed ancor più l’Abruzzo, ha bisogno di adeguarsi ai moderni livelli di infrastrutture necessari a ricreare le ottimali condizioni sociali ed economiche per un definitivo salto in avanti. Il punto di approdo dovrebbe essere rappresentato da una nuova visione dello sviluppo, realizzando o magari ammodernando opere che possano velocizzare e migliorare la possibilità dei collegamenti, requisito oggi indispensabile per rendere competitivi il trasporto delle persone e delle merci. In questo frangente storico ed economico verrebbe da domandare agli organi regionali se è stata predisposta una valida ed idonea programmazione regionale, che tenga conto non solo del trasporto su gomma, ma anche della mobilità su rotaia. Tornando al progetto di velocizzazione dell’autostrada abruzzese-laziale, come Sindaco di Celano, non posso, però sottacere alcune considerazioni di carattere squisitamente politico, ambientale e finanziario.
La prima riguarda l’entità del finanziamento ed i relativi costi dell’intera opera. A parte il rinnovo ventennale della concessione, non vorrei che dietro l’angolo si celasse una qualche amara sorpresa per gli utenti abruzzesi, sottoforma di rincaro dei pedaggi per finanziare i lavori, come avviene ormai sistematicamente il 1°gennaio di ogni nuovo anno. Sarebbe quindi, opportuno, auspicabile e sacrosanto sapere fin da ora la provenienza e la ripartizione del finanziamento necessario a realizzare l’opera. La seconda considerazione riguarda il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente: vanno infatti, studiati gli impatti su questo e tutte le variabili progettuali che tendano massimamente a preservarlo e tutelarlo. Siccome il trasporto su gomma va di pari passo con quello su rotaia, l’ultima considerazione riguarda lo stato della rete ferroviaria che spezza in due l’Italia, congiungendo Roma a Pescara. In conclusione, alla luce del progetto in discussione sull’ammodernamento delle rete autostradale ritengo sia arrivato il momento di dedicare una attenzione seria e reale al potenziamento della linea ferroviaria (e non alla chiusura di stazioni come previsto per Celano), ormai obsoleta e non più funzionale ai nuovi e crescenti bisogni di mobilità degli utenti e dei lavoratori pendolari. L’ammodernamento dei servizi di trasporto, non deve dunque contemplare solo quello su gomma e rischiare che questo diventi una quasi elitè per pochi, se viene finanziato da fondi privati ricavati con potenziali nuovi aumenti del pedaggio autostradale già ampiamente esoso, ma a maggior ragione deve prevedere anche una linea ferroviaria in linea con i medesimi tempi per gli studenti e i pendolari, perché c’è ed esiste, ma magari si fa fatica a vederla, un’intera economia sommersa che può e deve essere assolutamente recuperata attraverso un moderno trasporto ferroviario”.