Avezzano. Ancora vandali in azione ad Avezzano. Questa volta ad essere presa di mira è la grande scacchiera di via Mazzini progettata dall’associazione culturale Sessantasettezerocinquantuno e diventata un luogo di ritrovo per adulti, famiglie e ragazzi.
“L’anno scorso ce l’hanno vandalizzata”, denuncia l’associazione Sessantasettezerocinquantuno con un post sulla pagina Facebook,” forse perché era brutta. Quest’anno, che i pezzi erano belli e ruffiani, ce li hanno fregati. Vogliamo, con la dovuta leggerezza del caso, aprire una discussione con la cittadinanza per analizzare fenomeni come questi. Sarebbe troppo facile e anche un po’ patetico giocare a fare le vittime e poi, sinceramente, non è un ruolo che tanto ci piace. Intanto partiamo da un presupposto: noi non siamo né i padroni, né i custodi della scacchiera. Noi siamo i promotori di questa iniziativa, ma la scacchiera è patrimonio di tutti”.
“In questi mesi la ‘piazzetta degli scacchi’ (questa la denominazione che si è conquistata) è diventata un luogo di incontro per centinaia di persone”, racconta l’associazione, “un piccolo luogo di aggregazione, conoscenza, gioco, divertimento e confronto per ragazzi, adulti e famiglie. Le foto della scacchiera hanno fatto il giro d’Italia e anche d’Europa. I forestieri che si imbattevano in questa installazione non potevano fare a meno di fotografarla e promuoverla come lodevole iniziativa. In un posto come il nostro, dove le iniziative di svago offerte a grandi e piccoli sono per la maggior parte a pagamento, avere un’opportunità come quella della scacchiera non è una cosa così banale. Come associazione vogliamo promuovere iniziative di questo genere: spazi restituiti ai cittadini che possano creare aggregazione e identità. L’altra sera qualcuno (o più di qualcuno) ha pensato bene di rubare alcuni scacchi, tra l’altro i più belli, complimenti per i gusti, privando così centinaia di persone di un qualcosa che era entrato nella loro piacevole routine. La prima domanda è: possiamo farci mettere ‘sotto scacco’ da qualche imbecille?” La seconda è molto siloniana: che fare? Abbiamo diversi scenari davanti: mettiamo un euro a testa e li ricompriamo, troviamo un altro sponsor e ripartiamo senza paura, visto che quella piazzetta è diventato un luogo di interesse, aspettiamo che la prenda in consegna il comune e la gestisca lei, magari installando un sistema di videosorveglianza (anche se non siamo così sicuri che possa essere una soluzione) e abbellendola con qualche seduta, fioriere e cose del genere”.
“Accettiamo volentieri i vostri consigli”, conclude l’associazione Sessantasettezerocinquantuno, “tenendo presente una cosa: l’opzione ‘lasciamo stare, buttiamo via tutto perché in questa città fa tutto schifo e la gente è cafona’ non è contemplata! Non qui, non in questa pagina. Non saranno 4 imbecilli ad arrestare un processo di cambiamento necessario, fondamentale per la nostra comunità! Aspettiamo fiduciosi le vostre proposte”.