Avezzano. Resta senza lavoro e per la disperazione minaccia il datore di lavoro. Alla fine viene indagato dai carabinieri che gli sequestrano un fucile da caccia. Nei guai è finito un celanese di 58 anni, G.V., con moglie e figli. TUtto è accaduto quando all’operaio di un’azienda del nucleo industriale di Avezzano non hanno rinnovano la mobilità. Sembra una storia come tante altre che accadono negli ultimi tempi, ma ogni volta è diverso, ogni volta sembra assurdo che per il lavoro si arrivi a gesti eclatanti. Eppure è così. L’operaio marsicano, infatti, era stato messo in mobilità lo scorso anno a causa delle difficoltà che stava affrontando la sua fabbrica e un mese fa non gli è stata rinnovata. Quando ha capito che non sarebbe più tornato al lavoro ha deciso di andare allo stabilimento e lì ha minacciato il suo datore di lavoro accusandolo di non aver mantenuto gli impegni presi. Il titolare si è rivolto alla squadra anticrimine del commissariato di Avezzano che ha ricostruito l’accaduto e denunciato l’operaio di Celano. A scopo precauzionale, gli agenti gli hanno sequestrato un fucile da caccia regolarmente detenuto.