Avezzano. Scatta l’accusa di usura nei confronti di un farmacista marsicano da parte di due importanti aziende di medicinali e il responsabili delle società viene rinviato a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare, Maria Proia. Il processo è stato fissato al 21 luglio davanti al tribunale penale di Avezzano. Con l’accusa di usura, il collegio, presieduto dal magistrato Stefano Venturini, dovrà giudicare la posizione di Alberto Toscano, responsabile dell’ufficio recupero crediti delle società Comifar distribuzione spa e Spem spa, entrambe con sede a Novate Milanese. Secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe agito nell’interesse delle due società trattenendo assegni per un importo di circa il doppio della cifra dovuta, pari ad euro 1.189.414 euro per il pagamento di forniture di farmaci, come si evince dal capo di imputazione formulato. Il fatto contestato risale al 2008 quando, per dare sostegno economico al fratello imprenditore, che versava in una situazione di gravissima difficoltà finanziaria, Lucio Domina, farmacista di Carsoli, non riusciva a far fronte al pagamento di farmaci acquistati dalle due società, e a novembre 2008 sottoscriveva due piani di rientro con emissione di titoli a totale copertura del debito maturato. Dopo il pagamento di tre rate, però, il medico, assistito dall’avvocato Pasquale Milo, non riusciva comunque a onorare il gravoso impegno assunto alle scadenze prefissate e rilasciava nuovi titoli, senza però ricevere indietro gli assegni originari dati. Secondo l’accusa, in questo modo, le società creditrici avevano nella propria disponibilità titoli per un importo pari a circa il doppio del debito maturato. Il pubblico ministero Maurizio Maria Cerrato, dispose subito dopo la denuncia della situazione, il sequestro di tutti i titoli. Le due società sono costituite in giudizio come responsabili civili. Mentre il dottor Domina si è costituito parte civile nel processo.