San Benedetto. Il comune di San Benedetto dei Marsi chiede un risarcimento per i 70 anni di sfruttamento dei terreni di uso civico utilizzati secondo l’ amministrazione “impropriamente” dal comune di Pescina. Durante la riunione in Comune, a San Benedetto, qualcuno avrebbe, secondo quanto afferma l’ex sindaco Paolo Di Cesare, tentato di registrare l’incontro, facendosi però scoprire. Sulla vicenda non mancano le polemiche.
Il contenzioso amministrativo è stato promosso davanti al commissario per gli usi civici della regione Abruzzo sulla scorta di un titolo di possesso di tali terreni da parte di San Benedetto dei Marsi dal 1945, ossia dal distacco dal comune di Pescina. Secondo il sindaco di San Benedetto Dei Marsi, Quirino D’Orazio, il comune di Pescina ha ottenuto proventi per l’ affidamento dei terreni a società ed enti che hanno realizzato sugli stessi opere strategiche, quali gasdotti, elettrodotti e linee ferroviarie. “Nell’atto abbiamo sollecitato – ha riferito il sindaco – la sospensione dei pagamenti dei benefit che queste società versano al comune di Pescina fino a quando il giudice non entrerà nel merito, e qualora avessimo ragione abbiamo chiesto il risarcimento per il passato compreso di interessi e il 50 per cento dei benefit futuri”.
“Durante l’importante seduta indetta da consulenti tecnici nominati per valutare l’esistenza della promiscuità del territorio destinato all’uso civico”, afferma Di Cesare, “improvvidi amministratori hanno collocato segretamente (non si capisce l’uso che se ne volesse fare della registrazione) una telecamera nascosta, ma poi si sono fatti anche scoprire.
In merito alla questione, Di Cesare sostiene invece che “la richiesta di riconoscimento della promiscuità è stata avanzata dal Commissario Prefettizio, Natalino Benedetti, alla Regione Abruzzo, dopo vari tentativi effettuati in precedenza da diversi sindaci.
l’amministrazione da me guidata ha portato avanti l’istruttoria, che si è conclusa con una perizia positiva di un tecnico aquilano indicato in precedenza dalla Regione Abruzzo e pagato dall’amministrazione. Dopo il deposito della stessa consulenza, di cui la maggior parte della documentazione comprovante la promiscuità è stata reperita presso l’archivio comunale e presso l’archivio dell’Ente Fucino (a tal proposito merita un ringraziamento per il ritrovamento di importanti documenti il nostro concittadino Domenico Raglione che, insieme a me, per qualche settimana ha dovuto esaminare anni e anni di documenti), la Regione Abruzzo, attraverso il suo funzionario Mario Di Marco ha organizzato alcuni incontri tra i due comuni. In precedenza”, sostiene l’ex sindaco, “avevo provveduto a diffidare la stessa Regione affinché non venisse autorizzato il comune di Pescina ad impegnare e spendere le somme già introitate e da introitare dalle imprese che utilizzano il territorio civico. Stessa diffida è stata fatta a queste ultime società affinché valutassero bene l’opportunità di pagare l’indennizzo per l’uso al comune di Pescina senza considerare i diritti vantati dal nostro Comune.
In uno di questi incontri il sindaco di Pescina (Maurizio Di Nicola) e i suoi collaboratori intervenuti erano stati invitati dai dirigenti regionali a definire bonariamente la vertenza aperta dal Comune di San Benedetto dei Marsi e avvertiti anche del rischio di un loro dissesto finanziario. In un incontro successivo ho avanzato delle proposte di accordo considerando uno sconto sugli interessi e la possibilità di incassare per alcuni anni, per intero, gli introiti; tutto ciò purché venisse definito il contenzioso senza far ricorso al Commissario agli Usi Civici;
In prossimità delle elezioni comunali di San Benedetto il comune di Pescina aveva chiesto un paio di mesi di tempo per affrontare il problema. Sono arrivate le elezioni e non essendo stata conclusa la procedura, ovviamente, doveva spostarsi il contenzioso davanti al Commissariato agli Usi Civici.
L’amministrazione attuale, come mi è stato confermato dall’avvocato Giuseppe Ottavi, non ha potuto fare altro che procedere sulla strada intrapresa dalla precedente amministrazione, che ha ottimamente istruito la pratica e altrettanto bene ha saputo convogliare in senso favorevole le valutazione della Regione Abruzzo. Anche dopo l’inqualificabile episodio del registratore nascosto, spero che la vertenza proceda positivamente lungo il percorso già tracciato”.