Avezzano. Capita a molti studenti universitari di bloccarsi improvvisamente o perdere gradualmente la motivazione, tanto da rimanere impantanati a metà percorso o, peggio ancora, immobili per anni a pochi esami dalla laurea.
Abbiamo provato a capirne di più con i responsabili del polo didattico Aireo di Avezzano dell’Università Telematica Pegaso, Armando Floris e Guido Ottombrino per comprendere cosa succede a chi si ferma e come può ripartire.
Molti universitari si rivolgono allo studio online per rimettersi in moto. Quali sono gli ostacoli che lo frenano?
Circa il 30% dei nostri iscritti è costituito da persone che riprendono il percorso dopo uno stop più o meno lungo: provengono quasi sempre da atenei tradizionali. È frequente anche il caso di coloro che erano rimasti per anni con l’ultimo esame da sostenere.
Le motivazioni dell’interruzione della carriera sono le più varie: c’è chi ha iniziato a lavorare e non ha tempo, chi ha perso il lavoro e avrebbe qualche ora in più, ma si sente privo della giusta energia, chi ha vissuto un trauma (come il terremoto), chi è stato bocciato ad esame per tre volte e perde fiducia in sé e nelle sue capacità di farcela. La casistica, in alcuni casi, è paradossale: nello stesso giorno puoi trovare qualcuno che ha mollato gli studi perché si è sposato e chi perché si è lasciato!
C’è qualcosa in comune in queste storie?
Sì, la tendenza a rinviare e il rimpianto finale.
In realtà il problema degli obiettivi a lunga scadenza, come la laurea, è che sono traguardi lontani, mentre le distrazioni e la fatica sono vicine. Tra l’altro, a volte, il valore dell’obiettivo appare vago, perché non tutti hanno chiara la vocazione o fanno una scelta coerente con i propri interessi. Così ce la fanno solo quelli iper-motivati che sono una ristretta minoranza e gli altri, tantissimi, si perdono.
Come fate a rimetterli in cammino?
In realtà non puoi motivare gli altri, eppure puoi aiutarli a ritrovare la spinta o eliminare i fattori che abbattono la forza di volontà: pensiamo alla difficoltà di studiare mentre lavori o devi gestire una famiglia. Abbiamo studenti molto giovani che trovano lavoro mentre studiano o fanno attività agonistica e, solo con un metodo flessibile, possono conciliare le due cose.
Con la telematica studiano come, dove e quando vogliono ma forse il segreto è un altro: i test di autovalutazione, previsti per ogni lezione, offrono la sensazione di avvicinarsi alla meta, di saperne di più. Rappresentano micro-episodi di successo: nell’esame tradizionale, lo studente non ha riferimenti sulla preparazione se non nel momento della verifica finale.
Questo fa studiare di più?
Non è detto, però aiuta a giocare d’anticipo sugli impulsi e sul senso di incertezza. Tra l’esame a quattro mesi di distanza e l’uscita con gli amici, è facile scegliere quest’ultima se non hai un altissimo livello di autogoverno. La piattaforma, le video lezioni di 10-15 minuti e i tutor, aiutano a tenere il ritmo.
Questo metodo vale per tutte le materie?
Tra Università Pegaso e Mercatorum (l’ateneo telematico delle Camere di commercio), abbiamo trenta corsi di laurea da Scienze motorie a Giurisprudenza a Ingegneria a Economia o Lettere. Restano fuori le lauree di ambito sanitario e quelle che richiedono laboratori come Chimica o Biologia: materie su cui, però, possiamo contare su tanti master post-laurea.
C’è qualcuno che si blocca anche con voi?
Sì, ma sono numeri piuttosto bassi. Possiamo dire, empiricamente, che è fondamentale il primo passo. Quando superano il primo esame, arrivano alla laurea nei tempi stabiliti. Quelli che si ritirano, lo fanno all’inizio e sono una ristretta minoranza.
C’è un consiglio che date in relazione a ciò che chiede il mercato?
Il mercato chiede gente appassionata, con buona capacità di adattamento alla rivoluzione digitale in atto. Li aiutiamo a scegliere con qualche domanda: quelle intelligenti valgono molto più dei consigli.
Gli esami online sono più facili?
Sono più comodi, tuttavia se necessario siamo pronti a tornare in presenza: vedere il Castello Orsini con 850 persone provenienti da tutto il centro Italia per gli appelli, è emozionante e anche utile per la città.
A quale età si perde la capacità di affrontare un percorso universitario?
Ci sono diversi studi in merito ma, qui da noi, un ex professore di liceo di 83 anni ha conseguito un master di primo livello e, da allora, molti di questi studi credo siano da cestinare.