San Vincenzo Valle Roveto. Lettera aperta ai cittadini del gruppo di opposizione “Uniti per cambiare” alla luce della vicenda giudiziaria che ha investito il sindaco Giulio Lancia indagato per il suo ruolo nella Cps Concordia. “Concittadini, considerata l’eccezionalità del momento che sta vivendo il nostro Comune, ritiniamo opportuno sottoporre alla vostra preziosa attenzione la propria lettura politica delle gravi vicende giudiziarie che stanno interessando il Sindaco Lancia Giulio”, hanno commentato i consiglieri, “avvenimenti che, come tutti sappiamo, sono sfociati nella sospensione di diritto dalla carica di Sindaco a causa della misura coercitiva degli arresti domiciliari, cui è stato sottoposto, per la gravissima accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.
Premesso che non è nostra intenzione entrare nel merito personale della vicenda, esprimendo solidarietà all’uomo ed alla famiglia, le nostre considerazioni hanno sempre riguardato la figura che il Sindaco rappresenta ed il ruolo che esso ricopre, sia nella gestione del nostro comune che nei rapporti con le altre istituzioni, ed il riflesso negativo che la vicenda ha sull’immagine del comune stesso e dell’intera comunità. Ciononostante è opportuno riepilogare le azioni ponderate e razionali mosse dalla minoranza nell’evoluzione dei fatti evitando, come da nostra consuetudine, lo sciacallaggio politico e/o strumentalizzazioni della vicenda: il giorno 21/04/2015, il nostro gruppo ha formalizzato la richiesta di un Consiglio Comunale Straordinario nel quale il sindaco doveva relazionare la cittadinanza sugli avvisi di garanzia ricevuti (nei primi giorni del mese di aprile) con la gravissima accusa di “concorso esterno in associazione mafiosa”. La richiesta è stato un atto dovuto alla collettività, disorientata e perplessa, visto che il nostro Sindaco invece di rassicurare la popolazione si era chiuso in un silenzio “assordante”; il giorno 7 maggio veniva trasmessa un’intervista al programma televisivo “Servizio Pubblico” dove il sindaco, dentro l’edificio comunale, ammetteva chiaramente di avere avuto contatti con la camorra e chiudeva con questa frase: “La mia colpa è che avrei dovuto andarmene”!!!; il giorno 01/06/2015 si teneva il Consiglio Comunale Straordinario ove le risposte del Sindaco sui suoi “problemi giudiziari” risultavano evasive ed ascritte dallo stesso “come vicende personali”; in data 20/06/2015 il nostro Gruppo ha formalizzato la “Mozione di Sfiducia” che, a breve, verrà discussa e votata in consiglio comunale; negli ultimi giorni le vicende sono precipitate con l’arresto del Sindaco ed il forte rischio di commissariamento del nostro comune.
La maggioranza oggi, a mezzo stampa, ci chiede un “supporto” quando per 4 anni non ha mai ritenuto opportuno considerare le nostre proposte o avvalorarsi del nostro sostegno; a nostro avviso avrebbero dovuto prendere maggiore coscienza della gravità della situazione e, unitamente alla decadenza del sindaco tramite mozione di sfiducia, proporre un “supporto” vero proponendoci un “governo di salute pubblica”. La maggioranza sostiene di poter andare avanti secondo legge, trascurando la gravità del fatto politico e manifestando un attaccamento morboso alle proprie posizioni. Ma se il nostro comune fosse stato commissariato o se venisse commissariato a chi bisognerebbe imputarne le colpe? E per quali motivazioni? Non di certo per colpa o merito dell’opposizione. Fugando ogni dubbio, perché noi consiglieri di minoranza dovremmo sperare in un aumento tributario e di spese del nostro comune quando siamo anche noi residenti e contribuenti? Come disse un noto politico “a pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina” non vorremmo pensare che i timori per non fare un “governo di salute pubblica” o per l’arrivo del commissario siano altri!!! Il gruppo di opposizione esige dal punto di vista politico la decadenza del sindaco poichè il suo profilo amministrativo, macchiato dai due avvisi di garanzia e dagli arresti domiciliari con la gravissima accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, non è più in sintonia con il ruolo pubblico che rivesta la figura del primo cittadino”.