Tagliacozzo. Una vittoria contro i tagli all’ospedale di Tagliacozzo. La Asl torna sui suoi passi e proroga il contratto del primario di Cardiologia riabilitativa, spianando la strada per mantenere l’Unità operativa complessa all’ospedale di Tagliacozzo. Infatti il reparto era stato declassato in unità operativa semplice dipartimentale.
Il Comitato pro ospedale, guidati dal presidente Rita Tabacco, per ora canta vittoria ma rimane in allerta avendo presentato un ricorso al Tar contro i tagli.
Qualche mese fa, infatti, la Asl Avezzano Sulmona L’Aquila aveva adottato una delibera che prevedeva la trasformazione della Uoc di Cardiologica di Tagliacozzo da complessa a semplice, facendola diventare una specie di “succursale” di Avezzano, non lasciando presagire nulla di buono per l’ospedale Umberto I e revocando, inoltre, l’incarico di primario della Unità operativa al dottor Pasquale Cisternino.
Gli avvocati Giovanni Marcangeli, Mario Petrella e Paolo Novella, difensori del comitato, hanno impugnato tali provvedimenti davanti al tribunale amministrativo dell’Aquila, chiedendo l’annullamento o la revoca deinprovvedimenti. L’udienza è fissata la prossimo 18 ottobre. Nel frattempo però, la Asl 1, con la delibera 1880 del 3 ottobre 2023, ha prorogato l’incarico di primario a Cisternino, creando i presupposti affinchè la Uoc di Riabilitazione Cardiologica torni ad essere Complessa e non Semplice. Secondo i legali del Comitato e secondo la Tabacco, “l’adozione della delibera 1880 rappresenta un importante “riconoscimento” per il comitato pro ospedale poiché dimostra che l’azienda sanitaria ha ritenuto fondate la richieste avanzate nelle scorse settimane, quindi ritiene fondato il ricorso prima ancora della pronuncia del Tar”.
Il Comitato fa sapere che continuerà a “tutelare l’ospedale di Tagliacozzo e a fare in modo che lo stesso venga potenziato e considerato un ospedale autonomo”.
Secondo il comitato, inoltre, “con questa delibera dovrebbe rimanere confermata la caratteristica di Unità operativa complessa e non semplice fino a quando non verrà approvato, se verrà approvato, dal consiglio regionale il piano di reingegnerizzazione della rete ospedaliera regionale”.
Il comitato ha infine spiegato che continuerà anche la battaglia per la salvaguardia del pronto soccorso.
Il rischio è che il declassamento a punto di primo intervento possa portare, come previsto dalla legge, allo smantellamento quasi totale della struttura di emergenza entro tre anni, lasciando un vasto territorio come quello della Marsica occidentale privo di un presidio che possa garantire la sicurezza dei cittadini. Inoltre questo scenario porterebbe a un ulteriore sovraccarico del pronto soccorso di Avezzano che versa già in difficili condizioni a causa del grande flusso di pazienti che arriva ogni giorno.