Borgorose. Giovedì 18 agosto il Comune di Borgorose renderà omaggio alla figura dell’alpinista abruzzese Gigi Panei, intitolandogli la via che dalla Cicolana porta fino al borgo medievale di Cartore, all’interno della Riserva Naturale Regionale delle Montagne della Duchessa, al confine tra il Lazio e l’Abruzzo. All’evento parteciperanno le sezioni del Club Alpino Italiano di L’Aquila, Avezzano, Sulmona, Antrodoco e Civitella Roveto. La cerimonia dell’intestazione della strada (realizzata in collaborazione con la Scuola di Sci Alpinismo “Rosa dei Venti” di Tagliacozzo) avrà inizio alle ore 18 e proseguirà poi presso i Casali di Cartore con la proiezione, alle ore 19, di alcuni filmati d’epoca in cui Walter Bonatti e lo scalatore aquilano Andrea Bafile ricordano il loro compagno di cordata Gigi Panei. Nel corso della serata l’istruttore nazionale di scialpinismo, Fabrizio Pietrosanti, ripercorrerà la carriera dell’alpinista abruzzese e il suo speciale rapporto professionale con Bonatti. Per gli appassionati della montagna sarà possibile partecipare, la mattina del 18 agosto, alle 8.30, ad una escursione guidata al Lago della Duchessa e al Murolungo per osservare da vicino le prime pareti di arrampicata di Gigi Panei. Per l’escursione, organizzata dalla scuola di Sci Alpinismo “Rosa dei Venti” di Tagliacozzo, è obbligatoria la prenotazione, entro il 16 agosto, al numero 3882597724.
Panei, Bonatti e la Duchessa
Gigi Panei nasce il 30 agosto 1914 a S. Anatolia di Borgocollefegato (l’odierna Borgorose), all’epoca provincia aquilana. Nel dopoguerra Panei entra a far parte della nazionale di sci alpino, in squadra con Zeno Colò. Alterna alle gare di slalom e discesa libera anche un’intensa attività alpinistica in cordata con nomi del calibro di Giusto Gervasutti, Luigi Carrel e Sergio Viotto. Nel 1947 viene nominato direttore della scuola estiva di sci del Colle del Gigante e allenatore della selezione di sci valdostana. Si stabilisce a Courmayeur, dove diventa guida alpina. Qui, negli anni ’50, conosce Walter Bonatti. Con lui, nel marzo del 1961, scala in prima assoluta il Monte Bianco attraverso la cosiddetta “via della Sentinella Rossa”. Pochi mesi dopo Panei gioca un ruolo fondamentale nel salvataggio di Bonatti in quella che nella storia dell’alpinismo viene ricordata come la tragedia del Freney. Alcuni anni prima, nel ’56, Panei aveva già salvato la vita a Bonatti che era rimasto bloccato a quattromila metri, a causa di una violenta bufera, mentre stava tentando di raggiungere lo Sperone della Brenva. I due alpinisti diventano amici inseparabili. Nel settembre del 1964 Panei accompagna Bonatti sulla Duchessa e sul Velino. Poi vanno ad inaugurare un rifugio sul Monte Magnola. In quei giorni programmano la loro prossima impresa: la Nord del Cervino, d’inverno. Il 10 febbraio 1965, Bonatti e Panei, insieme al campione di combinata nordica Alberto Tassotti, attaccano il Cervino. Ma dopo tre giorni di arrampicata vengono bloccati dal maltempo. Passano la notte in un drammatico bivacco a quattromila metri investiti da raffiche di polvere gelata a cento chilometri all’ora. Sono costretti ad una paurosa ritirata nella tempesta: quattrocento metri di calate a corda doppia. Arrivano a Zermatt sani e salvi. Bonatti manifesta sin dal giorno dopo l’intenzione di ritornare su. Tassotti non può deve rientrare ad Aosta. Anche Panei ha impegni inderogabili con la nazionale juniores di sci di cui è il tecnico. Bonatti decide di riprovare da solo e il 22 febbraio centra sul Cervino tre record “inumani”: diretta, solitaria, invernale. Esattamente due anni dopo, il 22 febbraio del 1967, Panei muore all’età di 52 anni travolto da una valanga sulla Cresta dell’Arp mentre sta ispezionando la pista della gara di discesa libera dei campionati italiani. Oltre che alpinista, guida alpina, nazionale e maestro di sci, Panei ha contribuito con le sue iniziative allo sviluppo degli sport invernali non solo in Val d’Aosta ma anche nell’Appennino centrale: fu uno dei promotori del “Chilometro lanciato”, del “Trofeo Topolino”, fondò lo “Sci Club Courmayeur”, e partecipò alla realizzazione degli impianti di Campo Felice. Fecero ricorso ai suoi consigli anche gli ideatori di Ovindoli. Nel 1966, inoltre, Panei presentò all’EFIM un progetto per una Stazione di sci sulla Duchessa. Il progetto venne recepito nella programmazione economica dello Stato con i soldi della Cassa del Mezzogiorno. Vennero avviate le ricognizioni dall’O.T.E che piazzò un anemografo in località Jaccio della Capra. La funivia di arroccamento era prevista nei pressi dell’imbocco della galleria dell’autostrada A24 che sottopassa il Monte San Rocco. Un ruspista, inoltre, venne incaricato di sistemare la pista sul fondo della Valle Amara. I lavori però non iniziarono mai. Il progetto di Panei venne accantonato subito dopo la sua morte.
CAI, Comune di Borgorose e Riserva della Duchessa insieme per Panei
Alla cerimonia di intestazione della via a Gigi Panei parteciperanno i vertici delle sezioni del CAI di Civitella Roveto, Antrodoco, L’Aquila, Sulmona e Avezzano, il sindaco di Borgorose, Mariano Calisse, i rappresentanti della Riserva Naturale Montagne della Duchessa, Fabrizio Pietrosanti direttore della Scuola di Sci e Alpinismo “Rosa dei Venti” di Tagliacozzo, e Luca Giannotti del “Cammino dei Briganti”. La giornata evento del 18 agosto è organizzata in collaborazione con “Villaggio Cartore – Cooperativa Montagne della Duchessa”, “I Casali di Cartore” e “Birra del Borgo”.