Celano.Una perizia stabilirà la dinamica dell’incidente che è costato la vita a Giosuè Carusi, il 19enne di Celano morto il 25 giugno scorso sulla statale 696 che collega Celano e Paterno, frazione di Avezzano.
A effettuare la perizia sarà Cristiano Ruggeri, che dovrà accertare le modalità e la dinamica dello schianto. Ieri mattina davanti al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Avezzano, Maria Proia, nell’ambito del procedimento penale che vede indagato per il reato di omicidio stradale O. E. di anni 55 di Celano, si è svolto l’incidente probatorio richiesto dal pubblico ministero Elisabetta Labanti per la perizia cinematica relativa all’incidente tra la Land Rover con alla guida l’indagato e la Ducati Monster di Giosué Carusi.
Durante l’udienza è stato nominato il perito Ruggeri al quale spetterà il compito di fare chiarezza su quel tragico pomeriggio. Nel corso dell’udienza i legali dell’indagato, Antonio Milo e Carlo Cobianchi, hanno nominato proprio consulente tecnico di parte Alghero Vincenti, mentre l’avvocato Daniele Cantelmi, difensore della famiglia Carusi ha nominato come proprio consulente tecnico Francesco Colasimone.
L’incidente avvenne subito dopo l’ora di pranzo. La moto, secondo una prima ricostruzione, viaggiava in direzione di Avezzano e il fuoristrada procedeva verso Celano. Il 55enne stava svoltando per imboccare una strada secondaria in modo da raggiungere un campo coltivato quando si è scontrato con la moto.
L’impatto è stato violento, la Ducati è andata distrutta, mentre il corpo del giovane è stato sbalzato qualche metro più avanti. Carusi, che solo quattro giorni prima aveva sostenuto l’esame di maturità al Liceo scientifico di Avezzano, è morto all’ospedale dove era stato trasportato in gravissime condizioni. Il giovane era un appassionato di nuoto e di moto era pronto per iniziare a lavorare in una struttura ricettiva di Ovindoli e poi, dopo l’estate, voleva continuare gli studi. Ma i suoi sogni sono stati infranti su quella strada.