Trasacco. Erano distrutti dalla malattia della donna e per questo avrebbero deciso di farla finita, insieme. E’ questa l’ipotesi più probabile della morte dei coniugi di Luco Pietro Cherubini e Maria Teresa Catalano, 73enni. Si esclude infatti l’ipotesi di omicidio-suicidio. I loro corpi sono stati ritrovati carbonizzati all’interno dell’auto distrutta dalle fiamme, una Renault Twingo. Quando alcuni testimoni hanno visto l’auto in fiamme e si sono accorti che all’interno c’erano delle persone, era oramai troppo tardi. La velocità con cui le fiamme si sono propagate all’interno e all’esterno dell’auto farebbero pensare che la macchina sia stata cosparsa di un liquido infiammabile, probabilmente benzina.
Cherubini, una persona mite, grande lavoratore per anni nella sua officina di carrozzeria a Luco, è rimasto sempre vicino alla moglie malata ultimamente in modo grave. Più volte avevano manifestato senso di smarrimento a causa della difficile situazione. Per questo motivo si pensa che la morte sia stata un doppio suicidio, scelto volontariamente da entrambi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Avezzano che hanno domato le fiamme e i carabinieri di Trasacco e della compagnia di Avezzano che hanno raccolto indizi e informazioni su quanto accaduto vicino a un fosso, nei pressi di una traversa di via Pecorale, nella zona dove si trova il cosiddetto circuito pedonale, alla periferia di Trasacco, non distante dalla provinciale che porta a Collelongo.I coniugi lasciano i figli Fabio e Raffaele, carabinieri di Avezzano e finanziere. Grande cordoglio in paese dove i coniugi Cherubini erano molto conosciuti e stimati.