Avezzano. È la domenica per riscoprire il piacere di stare insieme, è la domenica per partire all’avventura, è la domenica per mostrare ai nostri occhi le meraviglie d’Abruzzo. Una Domenica Fuori Porta, il Sunday trip più in voga della Marsica cambia itinerario per la sua seconda tappa. Con lo sfondo del cielo turchino, le colline che si abbracciano dolcemente ai piedi della Maiella sfuma la realtà cittadina che ci siamo lasciati alle spalle nella mattinata novembrina. La domenica en plein air dei #fuoriportisti diventa un mosaico coloristico di lifestyle per restituire un’appagante sensazione di relax e attimi di contatto con le realtà culinarie abruzzesi. Certamente Seraut avrebbe amato immortalarla in uno dei suoi quadri impressionisti. La nostra Domenica Fuori Porta inizia a Casoli in provincia di Chieti quando si arriva al Trappeto di Caprafico. Un sipario paradisiaco si apre sull’incredibile spettacolo di uliveti e viti a 500 metri di altitudine. Ad accoglierci Tommaso Masciantonio, giovane dinamico, attuale gestore dell’azienda di famiglia che da ben 5 generazioni produce olio extravergine di oliva. Il clima mediterraneo e il bianco scheletro calcareo dei terreni creano un angolo vocato alla coltivazione di una antica varietà autoctona di olivo: l’Intosso. Ricco a livello aromatico è l’equilibrum perfetto tra amaro e piccante. Tommaso conduce me e gli altri #fuoriportisti nel suo “museo”. Dopo il rinnovamento del Trappeto ha pensato che le vecchie apparecchiature potessero continuare a far mostra di sé. Il Trappeto è oggi un moderno frantoio a ciclo continuo che mantiene un impianto tradizionale con spremitura a freddo. Tommaso ci spiega che le sue olive vengono lavorate in frantoio non appena tornano dal campo. Per prima cosa vengono defogliate e lavate, subito dopo inizia la frangitura nelle molazze in granito e la successiva gramolatura. La pasta di olive che si ottiene viene stratificata su degli organi filtranti così può aver inizio la pressatura soffice nel torchio e infine la separazione dell’olio. Il prezioso olio dell’azienda viene stoccato nel locale di conservazione a una temperatura di 15° -18° C in cisterne che preservano l’olio dall’ossidazione. Scalpitano scalpitano i #fuoriportisti, curiosi di degustare l’oro verde di Caprafico. In un panorama di infinite distese vestite d’autunno li attende una tavola colma di olive e di croccante pane e olio Intosso. Abbinati ai prodotti del Trappeto, i vini della cantina I Fauri presentati dalla padrona di casa Valentina Di Camillo. Si saluta la famiglia Masciatonio e si riparte. Cambio “set” per Una Domenica Fuori Porta. Dall’oasi montana ci spostiamo lungo la magnifica costa dei Trabocchi. Giungiamo a Rocca San Giovanni per salire “a bordo” del Trabocco Punta Cavalluccio di Tommaso Verì. Scendiamo la gradinata che si snoda tra la roccia e il verde di una vegetazione che profuma di rosmarino e ginepro e poi percorriamo la lunga passerella di legno che ci catapulta su quello strano marchingegno proteso sull’Adriatico. Qui tutto sa di mare: anche le ancore, le reti e i cavallucci sulla parete di legno danno ‘sapore’ al pranzo. Circondati dallo sciabordio delle onde i #fuoriportisti hanno degustato le specialità di Tommaso con il suo pescato locale: una fantasia di antipasti crudi, marinati e caldi per passare a un primo di scampi. Immancabile la frittura di paranza. E per finire diverse varietà di bocconotto. La Passerina e il Cerasuolo della cantina I fauri hanno fatto il resto. Il sole inizia a calare su quel gioiello a mare. Salutiamo quella strana creatura che, come ci ricorda il signor Gildo, D’Annunzio decantava nel Trionfo della Morte. Ma Una Domenica Fuori Porta è già pronta per il prossimo rendez- vous. Dove ci fuoriporterà questa volta?
@baldaroberta