AVEZZANO. Sarà un giorno di evangelizzazione storica, ma anche un passo in più verso il riconoscimento ufficiale della beatificazione, già avvenuta “a furor di popolo”. La peregrinatio delle sacre spoglie di Tommaso da Celano, che il 13 ottobre prossimo partiranno dalla chiesa di San Francesco in Tagliacozzo dove riposano, per arrivare nella sua città di origine, acquista un valore non solo simbolico e spirituale. I
La beatificazione potrebbe essere quindi più vicina. Infatti la sempre maggiore devozione per il fraticello marsicano, che ha fatto conoscere al mondo Francesco e Chiara d’Assisi, potrebbe accelerare l’iter per il processo di beatificazione in corso. Una devozione cresciuta negli ultimi anni e che affianca la già planetaria fama di Tommaso scrittore e poeta.
Il programma prevede per sabato alle 10, inaugurazione della Mostra dell’Accademia Punto Assisi ricamo storico della città .serafica” presso Palazzo Don Minozzi. Alle 16 presentazione del “Cammino di Francesco e Tommaso” e della Borsa di Studio sulla figura del Beato Tommaso da Celano, in collaborazione con la Società Internazionale di Studi Francescani di Assisi. Chiesa di San Francesco. Alle 17 momento di preghiera e accensione della Lampada Votiva in onore del Beato Tommaso da Celano, Chiesa di San Francesco; Alle 18 interpretazione del “Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi, il “Dies Irae” e la “Sequenza Sanctitatis” del Beato Tommaso da Celano a cura di Sergio Meogrossi: Concerto del soprano Natalia Padova con la partecipazione dell’Associazione Corale Polifonica ‘Giuseppe Corsi’ presso la Chiesa di San Francesco.
Domenica 13 ottobre alle 11.45 ci sarà accoglienza dell’Urna del Beato Tommaso da Celano presso Piazza Santa Maria Valleverde, mentre alle 12 il ritrovo in Piazza Aia e partenza del corteo con l’Urna verso la Chiesa di San Giovanni Battista. A seguire momento di preghiera. Nel pomeriggio alle 15.30 confessioni presso la Chiesa di San Giovanni Battista; Alle 16 benedizione dei loculi destinati ai Frati Francescani di Santa Maria Valleverde di Celano presso il cimitero comunale mentre alle 16.30 preghiera del Santo Rosario presso la Chiesa di San Giovanni Battista; Alle 17 Santa Messa presieduta dal vescovo Santoro e concelebrata dai sacerdoti presenti presso la Chiesa di San Giovanni Battista; Alle 18 corteo finale verso Piazza IV Novembre con l’Urna del Beato Tommaso da Celano.
Il vescovo Pietro Santoro, ieri mattina in curia, ad Avezzano, affiancato dai frati, dai parroci e dai primi cittadini di Tagliacozzo e Celano, ha illustrato i dettagli del grande evento che inizierà sabato con una serie di manifestazioni. “Un cammino di fede e un cammino di umanesimo”, ha evidenziato il vescovo, “un grande evento che riconsegni alla memoria dell’oggi la figura di Tommaso nella città natale. Quando mi è stato chiesto di accordare questa peregrinatio ho avuto un attimo di trepidazione. Ma alla mia richiesta, la reazione dei frati conventuali è stata di disponibilità immediata e gioiosa. Questo è un dono della comunità civile-religiosa di Tagliacozzo a quella di Celano e deve essere un giorno di grande evangelizzazione storica. Nel tempo di papa Francesco, che ha assunto il nome del poverello di Assisi”, ha aggiunto monsignor Santoro, “questo evento entra anche in una dimensione storica. Tommaso, compagno del Santo, ha assunto in prima persona la testimonianza della fede di Francesco. Una grande figura di credente che ha vissuto la sua fede ricomponendo tutti i frammenti di un cristianesimo, di un francescanesimo e di un credente dell’ecologia integrale. Non sarà un evento folkloristico”, ha concluso il vescovo, “ma la celebrazione di nuove dimensioni del cristianesimo nel tempo di oggi, che riescono a fecondare la società attuale, la società civile del nuovo umanesimo, cristiani e custodi di Cristo, di Francesco e del creato”.
Tommaso è marsicano oltre a essere un uomo di fede e uno scrittore. E’ quanto sottolineato da padre Attilio Terenzio, guardiano del convento di San Francesco, “esiste una storia di salvezza di fede, ma anche una geografia di salvezza. La Chiesa ha preso atto da anni del passaggio dall’acculturazione all’inculturazione. C’è un modo di essere tipico dei marsicani”. Un modo che secondo Padre Terenzio è inconfondibile nel profilo di Tommaso. “Se c’è una cosa che potrei dire di Tommaso”, ha affermato, “è che è un vero marsicano. La sua santità”, ha aggiunto, “sta proprio nel fatto che nelle sue biografie nasconde se stesso. I suoi silenzi sono la sua santità e lo rendono testimone autentico. Il mio sì a questo evento è stato immediato”, ha concluso, “la proposta di Tommaso è credibile perché lui è un testimone silente”.
La storia della salma del beto inizia con la morte nel 1260. Nel 1516 ci fu la traslazione del corpo da Val de Varri di Sante Marie a Tagliacozzo. La prima ricognizione ci fu tra il 1759 e il 1760 disposta da monsignor Antonio Brizii, nel V centenario della morte del beato Tommaso. Negli anni ’40 l’urna con gli altri reliquiari furono traslati nella Chiesa Madre dei Santi Cosma e Damiano e custoditi negli armadi. Nel 1960 fu eseguita una seconda ricognizione canonica dal vescovo Domenico Valeri su richiesta dei conventuali e dopo due mesi circa, il 24 settembre 1960 l’urna fu riportata in processione nella chiesa di San Francesco appena restaurata e riaperta al culto.
La ricognizione non sarà una vera e propria analisi delle spoglie. Non ci sarà una ricognizione canonica perché non è prevista e non se ne ravvisa la necessità. Tuttavia, poiché l’urna è ferma da 59 anni — le fattezze dell’urna nella grandezza e nel materiale furono appositamente scelte perché non fosse mossa – e dovendo subire uno spostamento che prevede anche salite, discese e quindi eventuali inclinazioni, è opportuno innanzitutto accertarsi delle condizioni della stabilità del contenuto e, qualora la commissione lo ritenesse opportuno procedere ad una sistemazione e ad un miglioramento dell’assetto interno sia per quanto riguarda il contenitore metallico nel quale sono racchiuse le ossa e sia del resto degli apparati (cioè stoffe e cuscini). Andranno quindi comunque aperti i sigilli, come è previsto si cercherà il rogito della precedente ricognizione per darne lettura. insieme al quale, al termine della peregrinatio, verrà inserito il rogito dell’evento organizzato e svolto perché rimanga a testimonianza per il futuro. Quindi rimessi i nuovi sigilli, verrà richiusa l’urna e ricollocata al suo posto.
Una commissione è stata nominata con la concessione della peregrinatio, ci sarà l’apertura dell’urna come previsto dalla Congregazione delle Cause dei Santi. Anche se non sarà una vera e propria ricognizione, il vescovo ha nominato un’apposita commissione composta da un delegato vescovile (don Gabriele Guerra), un promotore di giustizia (fra Peppino Altizzi), un notaio (don Ennio Grossi), un custode portitore (padre Attilio Terenzio), oltre ad alcuni medici, tecnici e persone vicine alla chiesa, Oraldo Ricci, Lorenzo Pendenza, Cinzia Moretti, Candito Ronchetti, Raffaele Castiglione Morelli, Antonio Contestabile, gli altri parroci delle due città, i due sindaci e alcuni portatori. L’ispezione prevede l’apertura dell’urna e la rilettura del rogito e del messaggio fotografato di papa Giovanni XXIII che è all’interno.
“Noi marsicani siamo figli di Tommaso“, ha commentato il sindaco di Celano Settimio Santilli, abbiamo promosso questo evento non solo per Celano e Tagliacozzo, ma per la Marisca visto che Tommaso è più conosciuto nel mondo che nella nostra terra. Sarà una festa del popolo, una singolarità che forse non si ripeterà mai più. Forse siamo stati scelti da Dio per questo compito”.
Il cammino di Tommaso è una iniziativa di cui ha parlato il sindaco di Celano. “Si tratta di un giorno storico non solo da un punto di vista religioso, ma anche per l’aspetto culturale. Un giorno storico”, ha aggiunto, “su cui abbiamo investito tanto anche da un punto di vista culturale”, ha spiegato, “ad esempio con la creazione del cammino di Tommaso che include anche Val de’ Varri di Sante Marie, dove Tommaso è morto”.
Il sindaco di Tagliacozzo Vincenzo Giovagnorio ha parlato di “aspirazione di una rinnovata devozione, affinché la Chiesa ufficiale possa procedere con i suoi passi supportata da questo sentimento popolare che deve irradiarsi in tutto il mondo. Non più campanilismi in merito a Tommaso, ma condivisione”.
Per i parroci è un giorno importante. Per don Gabriele Guerra “con questo evento, dalla Marsica si irradia il messaggio francescano, un momento di grazia per la nostra chiesa diocesana e per la nostra terra”. “Questo timido nostro desiderio iniziale, quindi nello stile di Tommaso”, ha aggiunto don Ilvio Giandomenico, “ha trovato tutte le porte aperte”.