Aielli. Un nuovo studio sulla patata Igp, con la presentazione di un brevetto con l’assimilazione del fosforo in forma organica. È stato presentato oggi ad Aielli, in un convegno organizzato dall’Associazione marsicana produttori di patate, promosso da Mario Nucci, direttore del Consorzio di Tutela Patata del Fucino Igp: “Patata del Fucino, dall’eccellenza culinaria allo sviluppo del territorio”.
La patata del Fucino IGP torna sotto i riflettori in collaborazione con l’Accademia Italiana della Cucina, associazione culturale che tutela e promuove, in Italia e all’estero, le tradizioni della cucina del Bel Paese. Nel convegno è stata illustrata la ricerca che ha portato al deposito del relativo brevetto. Un convegno che è stato anche un momento di sintesi e di condivisione in cui sono stati presentati in anteprima i risultati conseguiti attraverso programmi di studio e ricerca che l’AMPP ha condotto con l’Università dell’Aquila, al fine di innovare il prodotto “patata”, trovare sempre nuovi sbocchi commerciali ma in primis di offrire al consumatore una coltivazione di qualità, con eccellenti proprietà organolettiche e nutrizionali naturali.
Il focus è stato incentrato per mettere in risalto l’importanza del prodotto patata nell’alimentazione, nella ristorazione e nella cultura italiana. La patata del Fucino IGP porta con sé, sulle tavole degli italiani, la naturalità e la qualità che da sempre la rappresentano. Altro aspetto significativo che viene messo in luce è come la patata del Fucino IGP riveste l’importate funzione di “ambasciatrice del territorio” nel panorama italiano e internazionale a favore dei marchi Abruzzo e Marsica, in chiave di marketing territoriale. Frutto del grande lavoro dell’AMPP che, grazie ai finanziamenti del PSR della Regione Abruzzo, investe le proprie energie in importanti campagne e progetti di promozione.
Ad aprire i lavori l’inno d’Italia con la cantante Ilenia Lucci.
Gli interventi: Franco Santellocco Gargano, delegato di Avezzano e della Marsica dell’Accademia Italiana della Cucina, Rodolfo di Pasquale, presidente dell’AMPP, dei delegati dell’Accademia della Cucina. Daniele Imperiale per l’ordine dei Giornalisti d’Abruzzo. Poi Mario Nucci, direttore Consorzio di Tutela Patata del Fucino IGP, Maddalena Del Gallo, professore Ordinario Università degli Studi dell’Aquila, Marika Pellegrini, ricercatrice Università degli Studi dell’Aquila, e Annunziata Taccone, biologa nutrizionista.
In conclusione: Elena Sico, Direttore del Dipartimento Agricoltura della Giunta Regionale d’Abruzzo, Francesca Pompa, presidente della One Group, società che cura da anni la comunicazione e il marketing dell’AMPP, Mimmo D’Alessio, vicepresidente nazionale vicario Accademia Italiana della Cucina e Emanuele Imprudente, vicepresidente Regione Abruzzo e assessore Agricoltura e Foreste.
A moderare il convegno è stato Antonio Del Corvo, responsabile Progetti Investimenti CO.VAL.PA. Abruzzo.
Per finire un menu dedicato alla patata accompagnato da vini abbinati ad ogni portata. La location scelta è stata il ristorante Al Castello di Aielli.
IL NUOVO BREVETTO
“L’invenzione si inquadra nel settore concernente l’agricoltura e le coltivazioni in genere e in particolare si riferisce a un metodo di utilizzo di una composizione per la produzione di prodotti vegetali sfruttando il fosforo non assimilabile e rendendolo disponibile. Ulteriore vantaggio è di avere prodotti vegetali arricchiti di microelementi quali iodio, selenio, zinco ed altri grazie a tale composizione e metodo. La composizione può essere liquida o solida in particelle, microparticelle e/o nanoparticelle. Tale composizione liquida può comprendere: fattori di crescita, agenti che favoriscono l’adesione delle spore a sementi, tuberi o foglie, destinati a facilitare l’applicazione della composizione od a migliorare la crescita dei vegetali. Il metodo di coltivazione di un vegetale, oggetto della presente invenzione, prevede l’utilizzo della composizione e comprende una fase di inoculazione nel vegetale realizzata ponendo, prima della semina o durante la semina, i rispettivi semi, tuberi od altri mezzi di propagazione, a contatto con la composizione. In alternativa o in aggiunta alla fase precedentemente descritta, il metodo prevede una fase di applicazione della composizione sul terreno e/o di applicazione fogliare, dopo la semina e/o durante lo sviluppo vegetativo del vegetale. Il metodo, in caso di terreno comprendente almeno una percentuale di fosforo non direttamente disponibile per lo sviluppo del vegetale, prevede di utilizzare la composizione, concimi, ammendanti ed ogni altro prodotto per la coltivazione, privo o pressoché privo di fosforo e di sostanze contenenti fosforo. I prodotti vegetali (ad esempio orticoli, preferibilmente patate) oggetto della presente invenzione ed ottenuti tramite il metodo sopra descritto comprendono una quantità di fosforo sulla materia secca ottenuta da foglie o da tuberi del vegetale compresa rispettivamente tra circa 15 e 35 μg/g o circa 15 e 30 μg/g. È stato osservato che tale prodotto vegetale, in particolare il tubero di patata, può risultare anche arricchito con una ottimale quantità di microelementi quali zinco, selenio, iodio, etc.; presumibilmente tale sorprendente risultato è raggiunto anche a seguito di una azione biostimolante sull’apparato radicale di tale prodotto vegetale e dal metodo dell’invenzione.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE
L’invenzione riguarda un procedimento agronomico per l’ottenimento di prodotti orticoli con un contenuto di fosforo ottenuto esclusivamente mediante mobilizzazione delle risorse minerali del suolo, grazie all’applicazione della composizione con proprietà di solubilizzazione di fosfati che presenta, inoltre, capacità di promozione della crescita vegetale grazie a meccanismi diretti e indiretti sulla pianta che migliorano lo stato fisiologico e fitosanitario. Il fosforo (P) è uno dei principali nutrienti limitanti che influenza la crescita e l’insediamento delle piante negli ecosistemi terrestri (Ahmad et al., 2018). Nel suolo il P è presente in una gamma di forme inorganiche (Pi) e organiche (Po), che ne determinano la biodisponibilità e il potenziale rischio di perdita di P. La maggior parte delle forme di P nei suoli agricoli è rappresentata da Pi, non assorbibili e non utilizzabili da parte delle piante. Questa situazione richiede continue campagne di fertilizzazione a base di fosforo per garantire le produzioni agricole ottimali (Pellegrini et al., 2021). L’applicazione di questi prodotti non solo rappresenta un costo enorme per gli agricoltori, ma contribuisce anche all’inquinamento ambientale. L’integrazione di fosfato si ottiene solo attraverso continue campagne di concimazione e i composti chimici applicati, che portano a una stratificazione di forme inaccessibili di fosfati nei suoli. Le continue campagne di coltivazione, infatti, portano a un accumulo di Pi che causa a sua volta stratificazioni di fosforo e una contaminazione dei suoli e delle acque con conseguenti processi secondari dannosi per l’ambiente, come l’eutrofizzazione. L’inoculazione della nostra composizione, in alternativa ai fertilizzanti chimici di sintesi, rappresenta un’alternativa valida per sostenere il nutrimento delle piante attraverso la mobilizzazione del fosforo bloccato, preservando i suoli dalle perdite di questo elemento chimico essenziale. La presente invenzione dà un procedimento agronomico per l’ottenimento di semi di prodotti orticoli inoculati con una composizione con proprietà di solubilizzazione dei fosfati e di miglioramento dello stato fisiologico e fitosanitario della pianta. Coltivazione orticole: la coltivazione viene condotta seguendo la pratica agronomica in uso ma in assenza di una concimazione fosfatica. La composizione ha capacità di solubilizzazione di Pi, normalmente presenti in eccesso nei terreni; il ceppo fornisce quindi la quantità di fosforo richiesta dalla pianta, fornendo forme assimilabili all’apparato radicale della stessa trasformandolo in Po.
Mario Nucci, direttore consorzio di tutela Igp
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