Avezzano. Sui tornanti del Monte Salviano in sella a una vecchia bici, nelle vesti di garzone del fornaio, il giovane Vito Taccone si “fece le ossa”, fino a diventare un campione del ciclismo nazionale: ora in quei luoghi, al valico della montagna, il Comune vuole erigergli un monumento. Per realizzare l’opera e sistemare l’area circostante, nel cuore della riserva naturale del Monte Salviano, l’amministrazione Floris ha bussato alla porta del Presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, chiedendo la compartecipazione alla realizzazione del progetto in onore dell’indimenticato campione. “Vito Taccone”, affermano il sindaco Antonio Floris e l’assessore alla cultura Luca Dominici, “ha dato lustro alla città e, con le sue straordinarie imprese da lottatore indomito, fatto sognare il popolo marsicano. Dedicargli un monumento è un dovere morale e civile, affinché quell’esempio di forza di volontà, sacrificio e passione resti visibile per sempre e si tramandi alle nuove generazioni”. Nato ad Avezzano l’8 maggio del 1940, Taccone esordì tra i professionisti del ciclismo nel 1961, vincendo, nell’anno dell’esordio, a soli 21anni, il giro della Lombardia, mentre nel 1962, “combattendo” con i più grandi campioni dell’epoca, arrivò quarto al giro d’Italia, -miglior risultato della carriera-, dove conquistò anche la maglia verde del Gran premio della Montagna. A 23 anni, nel 1963, Taccone fu nuovamente protagonista nella “corsa rosa”, conquistando cinque vittorie di tappa, quattro consecutive, e la seconda maglia verde di leader del Gran premio della Montagna. A qualche anno dalla scomparsa, quindi, il Comune rende onore al grande campione dedicandogli un monumento sulla vetta delle amate montagne.