Massa d’Albe. Oggi è una di quelle date che nel mio Abruzzo non si dimentica… Purtroppo il 24 gennaio è un giorno in cui avvengono due eventi tragici… Il 24 gennaio 2021, dopo l’allarme scattato per quattro escursionisti dispersi in Valle Majelama, il piccolo paese di Forme diventò la mia casa per circa un mese… Forme… un paese che neanche sapevo esistesse e che invece mi ha dato tanto”.
Inizia così un lungo post di uno dei soccorritori che a gennaio di due anni fa parteciperò alle ricerche dei dispersi sul Monte Velino.
“Ho capito davvero cosa significa solidarietà e unione”, scrive Elio Ursini, del soccorso alpino e speleologico abruzzese, ” Questo è ciò che è successo a Forme in quel lungo periodo durato quasi un mese… Tutta la cittadinanza della Marsica, gli imprenditori, gli artigiani, le Proloco, le associazioni e i negozianti diedero quotidianamente, giorno e notte, un grande sostegno morale e materiale alle operazioni di soccorso. In quel mese ci fu un continuo scambio di sguardi e ringraziamenti. A Forme ci furono tanti enti, divise diverse, competenze differenti che non hanno mai litigato tra loro… non hanno fatto polemiche… tutti hanno sempre ragionato, parlato, e anche se a volte ci sono state visioni diverse, hanno infine sempre elaborato strategie comuni per arrivare a un risultato”.
“C’è stato il rispetto reciproco, l’educazione, il sostegno… la voglia di raggiungere l’obiettivo e riportare a casa i quattro escursionisti… Sarò di parte ma credo che in quel periodo nella Marsica e più di preciso a Forme c’è uno dei lati più belli dell’Italia… L’Italia della solidarietà, che si da da fare e che da il massimo fino in fondo…
Purtroppo, come spesso accade, il massimo in quel caso non è bastato e i 4 amanti della montagna travolti da una maledetta valanga, furono ritrovati privi di vita.
Non dimenticherò mai Forme e la grande solidarietà del popolo Marsicano”, va avanti, “come non potrò mai dimenticare il giorno 24 gennaio 2017, quando come in un brutto sogno, guardando dalla strada di Campo Felice verso il Monte Cefalone, vidi la sagoma dell’elicottero del 118 di L’Aquila distrutto. Tutti i membri dell’equipaggio persero la vita mentre svolgevano la loro quotidiana missione, quella di salvare altre vite. In quel tragico incidente perse la vita anche l’infortunato. Ricordo anche in quel caso il dolore composto di tutti noi che con tante divise diverse eravamo quasi increduli di ciò che era accaduto… Ricordo gli occhi lucidi di molti, il silenzio, il pianto silenzioso di quelli che erano i colleghi più stretti di chi purtroppo era su quell’elicottero. Il 24 gennaio del 2017 e del 2021 li ricorderò e li porterò con me tutta la vita sperando di non vivere mai più incubi del genere. Oggi Tonino, Gian Mauro, Valeria, Gianmarco, Valter, Giuseppe, Davide, Mario, Gianmarco ed Ettore, tutti grandi amanti della montagna, so che ci guardano dalla cima più alta… perchè tutti loro… non hanno mai avuto paura di volare”.