Pescina. Sono tante le associazioni, le realtà locali, i partiti e le istituzioni che hanno aderito alla manifestazione “Un futuro per l’Orso”, in memoria dell’orsa Amarena e in difesa della fauna italiana, che si terrà domani, domenica 10 settembre, a Pescina.
Ad oggi hanno aderito Wwf Italia, Lipu, Lav, Enpa, Legambiente, Lndc Animal Protection, Dalla parte dell’Orso, Salviamo l’Orso, Rewilding Appenines, Sezioni riunite d’Abruzzo di Italia Nostra, Cai Abruzzo, Orso and friends, Associazione di Promozione Sociale Dfp Villavallelonga, Le Pine, Coop. Ecotur, Coop. Il Bosso, FederPate Confesercenti Abruzzo, Mountain Wilderness Abruzzo, Parco Nazionale della Maiella, Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, Area Marina Protetta Torre del Cerrano, Europa Verde – Verdi L’Aquila, Sinistra Italiana Abruzzo.
Importante anche la collaborazione del comune di Pescina che da subito ha aderito alla manifestazione fornendo il necessario supporto organizzativo.
L’uccisione di Amarena ha colpito tutta l’Italia e in particolare la nostra regione perché questa orsa pacifica era diventata un simbolo dell’Abruzzo e della natura italiana. Aver ucciso una delle orse più prolifiche della limitata popolazione di orso bruno marsicano rappresenta un vero e proprio “crimine di natura” che peggiora le già critiche condizioni di questa specie. Situazione peraltro ancora più grave perché ora sono a rischio anche i due piccoli orsetti che, privi della madre, rischiano di trovare la morte.
È necessario che vi sia una risposta forte a quanto è accaduto. Le istituzioni, le aree naturali protette, le associazioni ambientaliste e animaliste, ma anche le associazioni di categoria, gli agricoltori, gli allevatori e gli imprenditori del territorio devono sentirsi parte di un grande progetto di conservazione con un obiettivo comune: salvare gli ultimi 60 orsi bruni marsicani rimasti al mondo. La responsabilità di tutti noi è enorme.
Per questo è importante essere in tanti domani alla manifestazione di Pescina. È importante far sentire la nostra voce e chiedere: delle indagini rapide e una netta condanna per chi si è macchiato di questo gravissimo atto perché crimini del genere non possono comportare il semplice pagamento di una ammenda; un impegno straordinario affinché sia garantita la sopravvivenza, libera e in natura, dei due cuccioli di Amarena; la fine del clima di odio verso la fauna italiana che sta alimentando gli atti di bracconaggio e di crudeltà contro gli animali cui ormai assistiamo giornalmente; l’inasprimento delle pene per coloro che si macchiano di reati contro gli animali e, più in generale, contro lo straordinario patrimonio naturale del nostro Paese; il rafforzamento delle misure gestionali per garantire la coesistenza tra le attività umane e le specie selvatiche, ad iniziare dai grandi predatori, attraverso la diffusione di corrette conoscenze, buone pratiche di comportamento, strumenti di prevenzione e indennizzo dei danni.