Avezzano. Un centro di ascolto ad Avezzano per aiutare i ragazzi affetti da depressione. Il Comune di Avezzano e l’associazione Veronica Gaia di Orio hanno siglato un protocollo d’intesa per aprire in città un centro di ascolto in grado di supportare e guidare i giovani a sconfiggere la depressione. L’iniziativa è partita dal desiderio dell’ex rettore dell’università dell’Aquila Ferdinando di Orio, padre di Veronica Gaia morta a soli 34 anni proprio a causa della depressione, di aiutare i ragazzi che troppo spesso hanno un malessere interno che non riescono a comunicare. Grazie al patto istituito con il comune di Avezzano verrà aperto un centro di ascolto in via Treves che permetterà ai giovani di interloquire con persone altamente formate è in grado di aiutarli.
Ieri mattina è stato ufficializzato l’accordo tra il sindaco di Avezzano Gabriele De Angelis, Lino Cipolloni, vice sindaco, Leonardo Casciere, assessore allo Politiche sociali, Maria Laura Ottavi, dirigente settore Sociale, la onlus che porta il nome di Veronica Gaia, la Asl e numerose associazioni di volontariato del territorio. “Sono particolarmente grato per la sottoscrizione di questo accordo che hanno voluto anche l’assessore al sociale Casciere e gli altri colleghi”, ha precisato il sindaco di Avezzano, De Angelis, “un atto di convenzione che porterà all’apertura di un centro d’ascolto per trattare un tema preoccupante come la depressione giovanile. Vorrei ringraziare questa associazione che con la sua proposta aiuterà un territorio come la Marsica a trattare un fenomeno sempre in crescita”.
Il Centro di ascolto sarà a disposizione dei ragazzi non solo della città ma dell’intera Marsica e grazie a una rete di associazioni e scuole potrà garantire ai giovani assistenza adeguata. “In Italia 3milioni è 800mila persone sono affette da depressione”, ha evidenziato Casciere, “si tratta di un problema silente per il quale bisogna trovare delle soluzioni adeguate soprattutto per i giovani. Parlando con di Orio abbiamo capito che bisognava intervenire subito perché prima iniziamo a lavorare e prima possiamo aiutare i ragazzi”. Negli uffici comunali che saranno riservati al centro di ascolto saranno a disposizione dei ragazzi degli psicologi e dei volontari dell’associazione. “C’è stata una collaborazione ampia per questo progetto”, ha sottolineato di Orio, “ringrazio l’amministrazione e i tanti amici che hanno capito l’importanza di questa iniziativa. Io ho lottato contro la malattia di mia figlia per 10 anni. Mia figlia quando è morta aveva 34 e ha iniziato ad accusare i primi sintomi al liceo e io non avevo compreso questo problema perché la depressione è sottovalutata. Purtroppo siamo sempre portati a sminuire la sofferenza dei giovani”.