Avezzano. Circa 5mila tonnellate di compost (concime biologico di qualità) è stato prodotto nel 2014 dall’impianto di Aielli di proprietà dell’Aciam (azienda consorziale di igiene ambientale marsicana che oggi serve 130.000 abitanti dei 48 comuni soci presenti nella provincia dell’Aquila). E’ stato realizzato con l’elaborazione e il trattamento di circa 24mila e 500 tonnellate di rifiuti, proveniente dalla raccolta differenziata dei Comuni serviti dall’Aciam e il 99% è destinato alle aziende del Fucino che lo utilizzano come fertilizzante. Il compost prodotto dall’Aciam, risultato del processo di degradazione biologica di avanzi di cibo, scarti di cucina, potature, erba e foglie, raccolte in modo differenziato, vanta l’iscrizione al registro dei fertilizzanti del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ed è scelto sempre di più dagli agricoltori del Fucino perché mantiene fertile il terreno e nutre le piante in modo sano e equilibrato. Questo perché ha le stesse caratteristiche dell’humus che si trova in natura. I contadini acquistano il compost a un prezzo molto basso e quindi competitivo, rispetto al concime animale, sempre meno utilizzato come fertilizzante e scelto, invece, sempre di più, per la produzione di energia. La struttura si trova in una posizione strategica per cui è semplice raggiungerla con i mezzi agricoli ed è poco oneroso trasportare il concime biologico sui terreni.
La “linea qualità” dell’impianto ha lavorato 2.165.380 chili di verde (salci e potatura), 10.860 di legno (imballaggi e legno non trattato) e 22.298.840 di umido (rifiuti organici) prodotto dai Comuni, sempre più virtuosi nella raccolta differenziata. Il 100% della lavorazione della linea del compost è destinato al 99% (4.873.630 chili) ad aziende del bacino del Fucino, mentre l’un per cento (60mila chili) finisce in aziende della Valle Peligna, del Cicolano e della Provincia di Pescara. Il compost realizzato dall’Aciam ha ottenuto il marchio di qualità “Compost Abruzzo” e l’azienda da sempre è impegnata a sensibilizzarne la diffusione anche con lo scopo di salvaguardare la salute pubblica e l’ambiente naturale. Per concludere, la “linea tal quale” (trattamento obbligatorio preliminare allo smaltimento) che lavora i rifiuti provenienti dalla raccolta indifferenziata, ha lavorato (sempre durante l’anno 2014), 32.288.980 chili di materiali. Di questi la “frazione secca” (carte, plastiche, metalli, tessili) è pari al 18%, mentre quella umida, destinata alla copertura delle discariche è del 77%. La perdita di processo è pari al 5%. Intanto la presidente Lorenza Patrizia Panei, sensibile alle problematiche ambientali del territorio, sta lavorando su un accordo di programma richiesto da Confagricoltura per lo smaltimento dei rifiuti prodotti nel Fucino.