Tagliacozzo. Stamattina i carabinieri del Reparto Biodiversità di Castel di Sangro hanno piantato i primi nuclei di “bosco diffuso” a Pescasseroli, Villetta Barrea, Tagliacozzo e Sante Marie, con la presenza dei sindaci delle amministrazioni comunali competenti e dei rappresentanti dell’Ente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Subito dopo, i carabinieri si sono recati presso le scuole primarie e secondarie dei relativi centri, dove hanno spiegato agli alunni il senso dell’evento.
L’iniziativa è stata realizzata contemporaneamente in tutta Italia da parte dei 28 reparti carabinieri Biodiversità, in occasione della Giornata Mondiale di Madre Terra e nel quadro del progetto nazionale di educazione ambientale “Un albero per il futuro – crea il bosco diffuso”, volto alla costituzione di centinaia di piccoli nuclei di foreste autoctone, la cui posizione potrà essere visualizzata tramite un’apposita applicazione, che consentirà anche di verificare in tempo reale il loro contributo all’assorbimento di CO2 da parte della biosfera.
I piccoli boschetti sono costituiti esclusivamente da specie autoctone, in modo da fornire un esempio della composizione specifica degli habitat forestali presenti nelle relative zone di pertinenza, e saranno successivamente accuditi direttamente dai ragazzi coinvolti nell’iniziativa, che potranno così veder crescere il “bosco diffuso” parallelamente alla loro crescita personale.
Gli habitat che saranno ricreati, protetti anche a livello europeo dalla Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, sono il bosco termo-xerofitico a roverella nella Marsica e la faggeta mesofila con agrifoglio nell’Alto Sangro: entrambi gli habitat devono essere strettamente tutelati, anche perché sono giudicati in stato di conservazione cattivo o inadeguato e in peggioramento, in base all’ultimo Rapporto del Ministero per la Transizione Ecologica e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
La Giornata Mondiale della Terra (International Mother Earth Day) è stata proclamata con una Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 1° maggio del 2009 per sensibilizzare il pubblico sul tema del rispetto della Natura in quanto tale. Successivamente le stesse Nazioni Unite, con nuove Risoluzioni dell’Assemblea Generale del 2010, hanno enfatizzato l’importante ruolo dell’educazione ambientale in una prospettiva “non antropocentrica” dei rapporti dell’Uomo con la Natura. Il Programma delle Nazioni Unite Harmony with Nature (http://www.harmonywithnatureun.org/), in particolare, mira proprio al riconoscimento di piante, animali e habitat come soggetti giuridici, dotati cioè di propri diritti soggettivi. Tra gli esperti della Rete delle Nazioni Unite Harmony with Nature sono presenti anche qualificati Ufficiali dei Carabinieri per la Biodiversità.
Il senso di questo evento mondiale è ben chiaro nel messaggio che il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha indirizzato a tutti i popoli della Terra in questa occasione (https://www.un.org/en/observances/earth-day). Vi si dice, tra l’altro che “il nostro pianeta è a un punto di non ritorno. L’Uomo continua ad abusare del mondo naturale, depredando le sue risorse in modo suicida. Gli ecosistemi più importanti e le reti biologiche sono ormai sull’orlo del collasso. Dobbiamo finirla di far guerra alla Natura, riportala verso uno stato di salute, compiere passi decisi verso la protezione della biodiversità ed iniziare un duro lavoro per ripristinare il nostro pianeta e fare finalmente pace con la Natura”.