Avezzano. La scuola si è ufficialmente chiusa e Andrea Di Marzio, 10 anni, è arrivato alla fine della quinta elementare. Un giorno doloroso, pieno di gioie ed emozioni che ha voluto affidare al suo diario raccontando questi ultimi mesi di scuola ma anche cinque anni che non dimenticherà mai.
“Caro diario, ci siamo. Il giorno più brutto della mia vita è arrivato, il maledetto venerdì 5 giugno 2020. Io con gli amici e le amiche dell’elementari e anche con le maestre avevo un rapporto speciale, che a volte si abbassava ma dopo si rialzava fino a diventare più grande che mai”, ha scritto Andrea, “per me l’iscrizione alle medie è stato un colpo basso perché mi farà separare dai miei fratelloni: Albertazzi, Tommasina, il Sorcetto numero uno, e infine Luigi. Con loro ci sono stati alti e bassi, pigiama party, cene e pranzi e non mi dimenticherò mai delle polpette di Alina, la carbonara di Anita, il pane mastodontico di Daniela, i pop corn di Irma, queste sono tutte cose che nel mio cuore rimarranno blindate. Io non voglio andare alle medie.
Poi riguardo alla vecchia scuola provo invidia, perché anche se era una scuola costruita non molto bene, all’interno vi erano persone speciali, come ad esempio i bidelli che mi mancheranno tanto, Santina, Renato Berardino, ed infine Finisia sentirò tantissimo la loro nostalgia. Mi mancheranno moltissimo le maestre ma non solo Rita e Maria Pia, anche Pasquina e Carmela, non dimenticherò mai le lezioni di religione passate a narrare racconti sui cristiani, come mi mancheranno gli schemi della maestra Carmela, ma più di tutti le esperienze passate con la maestra Maria Pia come il divertentissimo teatro, dove a tutti usciva sempre una risata, oppure le lezioni di storia un po’ noiose anche per la maestra, che poi ci rallegrava con un po’ di battute divertenti. Ringrazierò per sempre la maestra Rita, lei mi faceva sentire importante dopo ogni ripetizione di scienze o geografia. Quando ci portava in palestra, ci faceva divertire a giocare a palla avvelenata.
Per voi
Vi volevo ringraziare per tutto, perché a livello culturale è solo grazie a voi che sono quello che sono, è grazie a voi che quando incrocio un’amica di mamma lei dice: ma sei tu quello che fa i testi bellissimi, oppure sei tu quello che studia i pittori, i cantanti, di tutto, oppure sei tu che sai perfettamente le funzioni delle parti del corpo, e io dico sempre: è merito delle mie maestre, loro non sono maestre qualsiasi, sono un esempio per le altre maestre. Questi 5 anni li ripeterei milioni di volte. Ora capisco perché la gente dice che la scuola fa schifo ed è brutta: perché a loro non sono capitate come maestre Rita Pontesilli e Maria Pia Asci”.