Celano. “Ultima stagione”, reportage del fotografo reatino Filippo Maria Gianfelice, è fra i lavori in mostra in questi giorni nella Capitale, presso le sale dell’ISA, per il FotoLeggendo 2013, l’importante rassegna internazionale di fotografia organizzata da Officine Fotografiche di Roma, giunta quest’anno alla nona edizione. “Ultima stagione”, selezionato e allestito per lo SpaziOF, settore espositivo dedicato ai fotografi che si sono formati nell’ambito di Officine Fotografiche, è un reportage realizzato tra l’estate e l’autunno del 2005 sulla raccolta della barbabietola da zucchero nella Piana Reatina (Rieti) e sulla sua successiva lavorazione industriale presso lo stabilimento Sadam Abruzzo di Celano (L’Aquila). L’interesse del lavoro sta sia nella sua capacità di documentare per immagini una produzione tipica del settore alimentare italiano sia nel momento storico della sua realizzazione: l’ultima stagione, per l’appunto, di coltivazione, raccolta e trasformazione della barbabietola in zucchero. Il risultato è un reportage contemporaneo e al tempo stesso già storico, che più del narrare le fasi di una filiera produttiva del nostro tempo assume un valore di irripetibile testimonianza. Il portfolio aveva già destato l’interesse di alcuni fotoeditor e della stampa nazionale del settore. Il mensile Digital Photographer Italia, infatti, nel numero dello scorso agosto, aveva dedicato a “Ultima stagione” e al suo autore uno speciale, riservandogli le pagine della rubrica “Nuovi talenti”, curata da Officine Fotografiche. “Ultima stagione” è visitabile nell’ambito della grande collettiva del FotoLeggendo presso i locali dell’ISA (Istituto Superiore Antincendi), in via del Commercio 13 a Roma, fino al prossimo 31 ottobre, tutti i giorni dalle ore 16 alle 19,30.
Filippo Maria Gianfelice (Roma, 1971) ha iniziato a fotografare sott’acqua a vent’anni, come istruttore subacqueo e studente universitario di Biologia, aggiungendo alle numerose specializzazioni professionali il brevetto di fotografo subacqueo sotto l’insegnamento di Umberto Natoli. Nel 2000 ha iniziato a scattare anche fuori dall’acqua, in un primo momento da autodidatta, poi frequentando un corso professionale a Roma e conseguendo la qualifica di fotografo professionista e insegnante. Nel corso degli anni si è perfezionato frequentando diversi workshop tenuti da Fulvio Roiter, Giancarlo Ceraudo, Flavio Bandiera, Francesco Zizola, Claudio Palmisano, Tiziana Faraoni. Tra le sue prime esperienze lavorative, la collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale per una serie di ricognizioni di archeologia subacquea a Pyrgi, il porto sommerso dell’antica Caere, e la pubblicazione sulla rivista internazionale Scenari (XIII, n. 52-53 , 2002). Oggi lavora principalmente come reporter free lance per l’Agenzia Giornalistica Fotografica AGF di Roma, come autore di reportage e fotografo di scena. Le sue immagini trovano normalmente pubblicazione su quotidiani e periodici locali e nazionali.