San Benedetto dei Marsi. “Amarena è stata uccisa senza motivo, non aveva mai aggredito nessuno e se aveva provocato qualche danno agli allevatori locali questi sono stati sempre risarciti”.
È il commento espresso da Valentina Coppola, presidente nazionale dell’associazione animalista EARTH, a seguito della recente uccisione dell’orsa nel Parco nazionale d’Abruzzo da parte di un individuo, successivamente identificato dalle Forze dell’Ordine come L.A., che ha aperto il fuoco contro l’animale ferendolo mortalmente con un fucile.
I cuccioli dell’orsa sono ancora troppo piccoli per sopravvivere da soli, attualmente i guardia parco li stanno cercando nel tentativo di porli in salvo. «A uccidere Amarena – prosegue Coppola – è stata anche la fiducia nell’uomo, poiché gli animali selvatici che divengono confidenti corrono poi il rischio di incontrare questi delinquenti. È per questa ragione che noi di EARTH ribadiamo continuamente di non avvicinarli e di non offrire loro cibo».
Allo specifico riguardo, l’Associazione animalista EARTH ha conferito mandato ai propri legali di depositare denuncia presso il Tribunale competente per territorio allo scopo di venire riconosciuta “parte offesa” e, quindi costituirsi successivamente in giudizio in qualità di parte civile per agire nei confronti del responsabile dell’uccisione dell’orsa.
«La morte di Amarena – conclude la presidente dell’Associazione EARTH – è ancora più grave se si considera che con lei è andata perduta l’orsa più prolifica del Parco Nazionale d’Abruzzo, oltre al fatto che i suoi cuccioli, qualora si dovesse riuscire a salvarli evitandone la morte, saranno poi costretti a vivere in una riserva se allevati da umani».