Avezzano. Uccise la moglie e la figlia perché lo avevano accusato di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia. Ora è stato assolto dalla corte d’appello dell’Aquila. Dei quattro capi d’imputazione, tre per violenza sessuale contro le due figlie, e uno per maltrattamenti in famiglia, nei confronti della moglie, tre sono stati prescritti. Per l’episodio di violenza sessuale nei confronti della figlia, invece, l’uomo è stato assolto perché il fatto non sussiste.
È la sentenza emessa nei confronti dell’ergastolano Veli Selmanaj, 57 anni, colpevole del duplice omicidio a colpi di pistola della figlia Senade e della ex moglie Fatime, all’uscita di un supermercato di Pescina, nel 2013. L’uomo era difeso dagli avvocati Antonio Milo e Davide Baldassarre.
L’uomo è stato condannato all’ergastolo con isolamento diurno e notturno per un anno, al rigetto di dare avvio ad una perizia psichiatrica, alla concessione della provvisionale di 50 mila euro per ciascun figlio.
La Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila in linea con la richiesta dell’allora procuratore generale Romolo Como, aveva confermato la condanna di primo grado nei confronti di Veli Selmanaj. A Pescina il 16 ottobre del 2013 uccise l’ex consorte di 45enne e una delle figlie, la 21enne Senade, a colpi di pistola.
All’imputato veniva contestato il reato di duplice omicidio con le aggravanti della premeditazione, del vincolo discendente con la figlia, oltre al porto e alla detenzione abusiva di arma da fuoco.
Secondo l’accusa Selmanaj si era sentito leso del potere sul nucleo familiare di cui si riteneva capo indiscusso e non aveva accettato di essere stato cacciato via dall’abitazione di Pescina dalla famiglia poiché accusato di violenza sessuale nei confronti della figlia.