MarsicaLive
  • ABRUZZO
  • PESCARA
  • NECROLOGI
  • PUBBLICITÀ
No Result
View All Result
Seguici
MarsicaLive
  • ABRUZZO
  • PESCARA
  • NECROLOGI
  • PUBBLICITÀ
No Result
View All Result
MarsicaLive
No Result
View All Result

Uccisa perché rispondeva al telefono in sua presenza, la ricostruzione del delitto e l’aiuto dei residenti

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
11 Febbraio 2018
A A
48
Condivisioni
969
Visite
FacebookWhatsapp

Carsoli. E’ stata uccisa per gelosia, perché rispondeva al telefono a un giovane della Macedonia in sua presenza. L’ira di Andrei Feru, romeno di 52 anni, è scattata al culmine di un raptus  che lo ha portato a fracassarle il cranio contro la parete delle scale, nell’abitazione dove lavorava come badante  la 37enne Iuliana Catalin Bucataru, anche lei romena.

LA RICOSTRUZIONE. Secondo la ricostruzione degli investigatori la donna sarebbe stata uccisa al culmine di una lite violenta, per ragioni di gelosia scatenata da una serie di telefonate che la vittima ricevette quando si trovava in compagnia di Feru. Era in corso tra i due una lite enfatizzata dal fatto che entrambi avevano assunto alcol in maniera abbondante. I fatti sono avvenuti il 5 novembre scorso in un’abitazione di Colli di Monte Bove, frazione di Carsoli.

Un viaggio nella storia dell’alpinismo sui monti del Velino e del Sirente

11 Dicembre 2025

Un’edizione da record per i mercatini di Natale di Alba Fucens

11 Dicembre 2025

L’INCIDENTE. I due avevano avuto un incidente stradale. Erano scesi dalla macchina e si erano recati nella casa  dove lei prestava servizio e dove c’era un anziano disabile. L’uomo arrestato sarebbe entrato  nell’abitazione con la donna e avrebbe cominciato a picchiarla.

L’ULTIMA TELEFONATA. Dopo averla massacrata con pugni e colpi contro le pareti e lei sarebbe arrivata una’altra telefonata a cui a risposto. Dall’altra parte c’era il macedone che lei sentiva. Gli dice: “sto morendo, chi ha fatto del bene andrà in paradiso, chi   ha fatto invece del male si assumerà le responsabilità.   L’assassino avrebbe poi afferrato il telefono dicendo alla persona che era dall’altra parte che non doveva più chiamare. Dopo la violenta aggressione, l’uomo si sarebbe allontanato. L’anziano padrone di casa sente il tonfo della caduta e chiama i soccorsi, senza accorgersi di quanto fosse avvenuto precedentemente.

L’AGONIA. La donna finisce in coma, non può più parlare,  viene ricoverata all’ospedale dell’Aquila dove muore due giorni dopo. Il decesso viene considerato conseguenza di un incidente domestico. In seguito, si presentano ai Carabinieri conoscenti della donna che raccontano sia che avevano visto i due insieme e sia che litigavano.

 

LE TRACCE DI DNA. Alcuni testimoni li avevano visti accanto all’auto incidentata, nella quale poi verranno trovate tracce del sangue di Iuliana, sull’airbag del lato guidatore. Tracce portate da Feru dopo l’aggressione.  Testimonianze che mano a mano fanno crollare la versione fornita da Feru. “Una ricostruzione suffragata”, ha sottolineato il pm Cerrato, “da una serie di elementi di prova. Su tutti, le tracce di sangue rinvenute dai militari guidati dal capitano Silvia Gobbini e dagli accertamenti dei  carabinieri di Carsoli e del Ris di Roma  impresse sulla parete lungo le scale dove è stata trovata la donna”. I rilievi effettuati dall’anatomopatologo Cristian D’Ovidio oltre a sostenere l’incompatibilità delle lesioni con una caduta hanno riscontrato anche un’ incompatibilità con l’altezza delle tracce di sangue lungo le scale. Non era possibile fosse stata una caduta.  Al contrario, secondo l’ipotesi accusatoria, la testa della donna sarebbe stata sbattuta contro la parete e uno stipite metallico posto alla base della scala. Il 52enne, difeso dall’avvocato Paolo Frani, è rinchiuso nel carcere di Avezzano.

LA SOLIDARIETA’ NELLE INDAGINI.  “C’è stata molta solidarietà e collaborazione da parte dei conoscenti della donna che si sono recati spontaneamente nella stazione dei carabinieri di Carsoli per raccontare quello di cui erano a conoscenza”. Lo ha dichiarato il sostituto procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato. La ragazza era ben inserita e ben voluta in paese e nessuno credeva all’ipotesi dell’incidente. La famiglia della vittima è assistita dall’avvocato Angelo Iacomini, mentre l’arrestato è difeso da Paolo Trani.

Next Post

Caro autostrade; la carica dei Sindaci verso il Quirinale. Nuovo summit a Carsoli

Notizie più lette

  • Dalle spaccate alle manette, la Polizia Locale di Avezzano ferma i ladri seriali

    249 shares
    Share 100 Tweet 62
  • Paura ad Avezzano, fiamme in una palazzina di via XX Settembre: intervengono i Vigili del fuoco

    286 shares
    Share 114 Tweet 72
  • “Ti buttiamo dalle scale”, ennesimo caso di omofobia nella Marsica: contro un 39enne di Civitella Roveto

    99 shares
    Share 40 Tweet 25
  • Minacce ai fratelli gay, Marsica LGBT: il coraggio di denunciare rompe il muro del silenzio

    114 shares
    Share 46 Tweet 29
  • Cerimonia di laurea ad Avezzano: emozioni amplificate grazie alla nuova procedura partecipativa

    89 shares
    Share 36 Tweet 22

Guide & Recensioni

Guide & Recensioni

Profumi Più Amati 2025: La Guida Completa alle Fragranze di Tendenza

di Alessia Guerra
15 Maggio 2025
Guide & Recensioni

Sinner Mania a Roma: La Top List dei Gadget per Tifosi DOC a caccia di Autografi!

di Alessia Guerra
13 Maggio 2025

Pubblicità

MarsicaLive

MARSICALIVE è una testata di LiveCommunication

Registrato alla sezione stampa del tribunale di Avezzano con numero 7/2010

Tel. +39.392.1029.891
Whatsapp +39.392.1029.891

  • TERRITORIO
  • CONTATTI
  • PUBBLICITÀ
  • NECROLOGI
  • PRIVACY
  • COOKIE POLICY

© 2022 Live Communication

No Result
View All Result
  • ABRUZZO
  • PESCARA
  • NECROLOGI
  • PUBBLICITÀ

© 2022 Live Communication