Tagliacozzo. Tutto pronto per il festival di Mezza Estate a Tagliacozzo: 24 appuntamenti tra musica e arte. “Tagliacozzo è da sempre una forte miscela di bellezze naturali, memoria storica e modelli culturali, che permettono la costruzione di basi per una società consapevole, che sappia salvaguardare la Bellezza”. Ha spiegato il Maestro Jacopo Sipari.
“Lunedì 30 giugno, alle ore 11,30 nella Sala Silone del Palazzo dell’Emiciclo de’ L’Aquila, verrà presentata la XLI edizione del Festival Internazionale di Mezza Estate, realizzato col patrocinio del M.I.C, della Regione Abruzzo, della Città di Tagliacozzo, nelle persone del Sindaco Vincenzo Giovagnorio e della sua delegata alla cultura Alessandra Ricci, sostenuta dalla Banca del Fucino e della Fondazione Carispaq, oltre che da un cartello di sponsor. Ben 24 gli appuntamenti che abbracciano per intero il mondo della musica e delle arti e che prenderanno vita a Tagliacozzo dal 1 al 22 agosto, firmati dal direttore artistico Jacopo Sipari di Pescasseroli e organizzati dal direttore generale del festival Luca Ciccimarra”. Ha continuato Sipari.
“Numerose le istituzioni che saranno rappresentate in conferenza, a cominciare da Roberto Santangelo, Assessore ai beni e alle attività culturali e allo spettacolo della Regione Abruzzo, delle autorità della Città di Tagliacozzo e della direzione del festival, unitamente al Direttore artistico dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese Ettore Pellegrino, di Emanuele Moretti Direttore Artistico Contemporanea 25 e del curatore dell’esposizione Cesare Biasini Selvaggi. Tagliacozzo, si trasformerà, quindi nell’ “Oasi dell’ozio creativo”, per dirla con Domenico De Masi. Un ritorno, con un’altra angolazione della visione, quella delle arti, nei luoghi ove ci ritroviamo da sempre, dalla bicentenaria fontana dell’obelisco, al centro della piazza che è il cuore del paese, alla faggeta della Marsia, dal chiostro di San Francesco, al cortile d’arme del palazzo ducale, sino al Santuario della Madonna d’Oriente, oggi, con maggior consapevolezza e godimento. Esiste un legame stretto tra il pensiero filosofico dell’esistenza e della ragione umane e il sapere del progettare-costruire, entrambe hanno un comune, e fondamentale riferimento, lo spazio”.
“Noi uomini della fine ereditiamo il concetto di spazio come extensio. Con esso Cartesio pensava lo spazio quale pienezza e continuità della materia e, quindi, quale medium del movimento, del tendere avanti a sé, quale sinonimo dell’amplificazione. Questo contenitore, il F.I.M.E., deve essere considerato uno spazio che può considerarsi il segno, nel suo divenir parola, suono, immagine, movimento, che diventa di-segno, archè, principio in quanto da-dove della progettualità, essenziale punto di dipartimento di ogni pensiero che, per essere se stesso deve discernere, giudicare, orientarsi, criticare e che, riprenderà a restituire qualcosa di una drammaturgia segreta, che porterà tutti gli organizzatori a fare parte della scena, al fianco dei protagonisti e dell’uditorio. Rubiamo le metafore della “giovinezza” e della “vita” a Ferruccio Busoni, attraverso le quali lanciava un’utopia nuova, il sogno della macchina capace di rendere “il parlar del cuore”, per donarle al festival di Mezza Estate, che pare aver giuste le ragioni estetiche per penetrare il sentire del pubblico”.