Avezzano. “La Serenissima sprofonda”, “Le città d’arte sono vuote” ma anche “l’Abruzzo montano non subisce l’effetto covid”. Sono questi gli articoli di alcuni giornali andati in stampa quest’estate, articolo che tracciano un quadro molto variegato del turismo italiano al tempo del Covid ma confermano anche che Avezzano non può più gestire il settore turistico in modo raffazzonato e senza obiettivi di largo respiro.
“La nostra città ha le caratteristiche e la potenzialità di diventare la porta di accesso al turismo montano abruzzese sia invernale sia estivo”, ha spiegato Agostino Barbati, candidato nella lista Uniti per Avezzano con Di Pangrazio sindaco, “il raggiungimento di questo obiettivo deve però tenere in debito conto che in questi ultimi anni il mondo del turismo è cambiato soprattutto nelle caratteristiche della domanda; internet ha fatto un ingresso tumultuoso nel settore, le agenzie di viaggio tradizionali non sono più le intermediarie tra offerta e domanda, ma sono spesso scavalcate dai server di prenotazione on line.
Questo cambiamento impone un drastico rinnovamento dell’offerta turistica territoriale attraverso un importante intervento dell’amministrazione comunale diretto a favorire l’arrivo di visitatori durante tutto l’anno e che sia in grado di valorizzare il territorio attraverso l’utilizzo di tutte le sue migliori risorse sia di prodotti agroalimentari sia di servizi turistici in senso lato.
Bisogna quindi favorire la conoscenza delle eccellenze del nostro territorio con un’attività promozionale attenta e professionalmente qualificata con la creazione di “rotte turistiche” che, partendo da Avezzano, coinvolgano tutto il territorio marsicano per una riscoperta della nostra storia e della nostra cultura.
Questo non significa abbandonare la vocazione “produttiva” delle aree agricole o delle aree industriali ma significa affiancare ad esse un’economia turistica solida e diffusa al fine di mitigare gli effetti negativi dei cicli economici. Ormai non possiamo più aspettare, è necessaria la creazione di una piattaforma per promuovere i flussi turistici mettendo a sistema l’offerta museale, archeologica ma anche le enormi ricchezze naturalistiche.
Insomma, il turista deve essere invogliato ad entrare nella Marsica utilizzando la sua porta di accesso naturale e, quindi, accompagnato alla scoperta del nostro territorio. L’intervento pubblico non può e non deve sostituire i privati ma deve rendere profittevoli gli investimenti nel settore turistico, deve rendere fruibili i siti d’interesse comunale quali: i cunicoli di Claudio (spesso chiusi nonostante siano un’importante pertinenza comunale), il parco Arsa (polmone verde, insieme a Villa Torlonia, del centro cittadino) ma anche i siti di altre cittadine marsicane attraverso la firma di accordi con le amministrazioni competenti tese a promuovere in concreto il concetto di città territorio”.