Non si arresta l’inchiesta sulla compravendita di permessi di soggiorno nella Marsica. Una persona di Avezzano sarebbe indagata per aver architettato, come intermediario, una truffa nei confronti di alcuni immigrati marocchini e di ignari datori di lavoro. Un fascicolo è stato aperto dalla Procura di Avezzano, ma ora la pista delgi inquirenti potrebbe anche allargarsi a datori di lavoro conniventi che avrebbero tentato di regolarizzare in cambio di denaro badati e colf in numero superiore a quanto prevede la legge, al fine di ottenerne un guadagno economico. A sollevare il caso è stata la denuncia di alcuni immigrati marocchini senza permesso, uno dei quali era anche stato arrestato perché, appunto, clandestino. Era andato sotto casa del presunto truffato a cui avrebbe consegnato duemila euro sperando invano in un contratto da badante per farsi restituire il denaro. La moglie dell’uomo aveva però chiamato i carabinieri e per lo straniero erano scattate le manette. Ma i casi sarebbero molti di più. Il raggiro avrebbe infatti coinvolto decine di stranieri senza permesso contattati dall’intermediario che avrebbe offerto la regolarizzazione in cambio di denaro. Gli immigrati, dopo aver pagato la somma di denaro, ottenevano una finta assunzione da parte di un ignaro datore di lavoro grazie all’opera dell’intermediario. In realtà l’assunzione era fittizia e presto si rivelava una truffa. Ma ora nel mirino dei carabinieri potrebbero finire i datori di lavoro che assumono numerosi stranieri, più di tre che è il massimo previsto dalla legge, al fine di regolarizzarli facendosi pagare delle “mazzette”.