Avezzano. E’ stato assolto perché il fatto non sussiste. Il consigliere comunale, Vincenzo Ridolfi, ex assessore all’urbanistica del comune di Avezzano, accusato di truffa aggravata per aver causato la lievitazione dei costi per la realizzazione del nuovo municipio della città esce dall’inchiesta iniziata nel 2005-2006 sulla realizzazione di un edificio nella zona nord di Avezzano che avrebbe dovuto ospitare tutti gli uffici comunali. Per lui erano stati chiesti un anno e sei mesi di reclusione ed una multa di 1.500 euro. L’edificio, costato finora oltre 5 milioni di euro, non è mai stato completato proprio a causa dell’eccessiva lievitazione dei costi. Ridolfi secondo l’accusa, ha firmato una perizia stralcio di variante ai lavori che avrebbe consentito ad una società di realizzare e migliorare la funzionalità dell’edificio con costi ulteriori, senza l’attuazione di procedure pubbliche di appalto. Sempre secondo il pm, la perizia di stralcio sarebbe stata realizzata allo scopo di aumentare i costi di realizzazione degli impianti, inizialmente previsti e progettati con costi al di sotto della media di mercato. Tutte accuse nei suoi confronti che, secondo il giudice del tribunale di Avezzano, si sono rivelate non fondate. Questa mattina ci sono state le conclusioni della parte civile, rappresentata dall’avvocato Leonardo Cascere e della difesa, rappresentata dagli avvocati Roberto Verdecchia e Alfredo Iacone. La vicenda, però, non è conclusa. Sotto processo per lo stesso reato ci sono ancora tre persone, il tecnico Massimo De Sanctis, il professionista Paolo Santoro e l’imprenditore Goffredo Mascitti, che hanno chiesto ed ottenuto il giudizio con il rito abbreviato.