Avezzano. Un meccanismo di truffa alle banche tramite il sistema di carte di credito a saldo. DI questo sono accusat 9 persone che dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Il gup del tribunale di Avezzano, Maria Proia, al termine di una camera di consiglio durata quasi tre ore, ha rinviato a giudizio dieci persone a seguito dell’operazione “Nuvole”, condotta dalla guardia di Finanza di Avezzano. Davanti al collegio finiranno Attilio Di Stefano (detto Dino) 52 anni, Sergio Fusarelli (54), Maria Gabriella Campilii (57), Anna Maria Cerone (48), Vera Falone (48), Gianluca Pinto (46), Domenico Di Renzo (56), Innocenzo Cherubini (56), Giordano Cusmano (31) e Antonio Pacchiarotta (60), tutti accusati di aver truffato numerosi istituti di credito (Banca Popolare di Ancona, Unipol Banca, Tercas della Provincia di Teramo, Banca Reale, Carichieti, Banca del Fucino, Carispaq, Unicredit, Monte Paschi di Siena, Banca Nazionale del Lavoro, Banca dell’Adriatico, Banca Intesa San Paolo, società finanziarie, società operanti nel settore degli olii combustibili (Q8, Esso, Agip, Tamoil) nonché di Telecom Italia Spa. Finiranno davanti al tribunale di Avezzano il 21 gennaio 2016.
L’unico per il momento a beneficiare della lentezza della giustizia è stato Cherubini, che seppur accusato degli stessi reati degli altri, ai danni però della sola Telecom e per fatti risalenti agli anni 2005 e 2006, è riuscito a dimostrare, che per i pochi fatti a lui attribuiti, era trascorso il tempo necessario per la prescrizionale. Secondo l’accusa, il sistema di truffa era molto ingegnoso. Sembra che venissero accumulati fondi da utilizzare per altre operazioni, senza necessità di investire nulla. Tutti gli importi spesi, infatti, venivano addebitati solo successivamente, a saldo, in un’unica soluzione. All’udienza preliminare il Gup del Tribunale Penale di Avezzano, alla luce della richiesta del pubblico ministero Guido Cocco e dopo lunghissime indagini svolte dai finanzieri, ha rinviato a giudizio le persone sopra indicate difese dagli avvocati Pietrantonio Lanzi Palladini, Roberto Verdecchia, Antonio Milo e Gaetano Stornelli. Si chiude almeno per il momento una lunga fase di indagini, che per circa due anni hanno visto l’intera o quasi tenenza della Guardia di Finanza di Avezzano, svolgere l’attività volta a reprimere i crimini contestati, che hanno consentito di rinvenire beni e recuperare somme di denaro a carico di Attilio Di Stefano per circa 400mila euro.