Morino. Era senza vita il corpo del cercatore di funghi, Dimitri Catellucci, 50 anni, scomparso dallo scorso 7 agosto. E’ stato ritrovato questa mattina dalla task-force impegnata da giorni nelle ricerche. Originario di Sora (Frosinone) ma residente a Parigi, era andato in cerca di funghi a Morino, nel territorio della Riserva Naturale di Zompo Lo Schippo. A trovare il corpo, in una zona impervia in localita’ ‘Vado dell’Orso’, vicino la frazione Rendinara di Morino, a 1.500 metri di quota, sono stati due vigili del fuoco e un forestale. Da giorni le squadre del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, del Soccorso Alpino Forestale, del Soccorso Alpino Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri, a cui si sono uniti numerosi volontari del luogo avevano setacciato l’impervio territorio alla ricerca dell’escursionista che domenica mattina aveva lasciato la sua auto intorno alle ore 10 sulla strada sterrata che sale i ripidi versanti boscosi verso il rifugio della Liscia. Boschi di alto fusto, zone con fitto sottobosco, pareti rocciose, ripidi canali, creste sommitali sono percorse incessantemente anche con l’ausilio di molte unita’ cinofile. Ottenuta l’autorizzazione del Magistrato di turno, e’ cominciato il recupero della salma sul ripido pendio. La manovra, effettuata da una squadre mista interforze, si e’ conclusa poco prima delle 15. Il corpo dello sfortunato escursionista e’ stato trasportato sulla barella del soccorso alpino sino allo sterrato, dove lo attendeva un mezzo fuoristrada del Cnsas. Trasferito su carro funebre, e’ stato portato presso l’ospedale di Avezzano (Aq) Tutti gli enti intervenuti e i civili volontari, uniti dalla forte volonta’ di trovare il disperso, hanno collaborato fattivamente durante le operazioni, che si sono protratte per dieci giorni. Durante tutto il periodo della ricerca, il pool interforze sceso in campo ha visto all’opera gli uomini ed i mezzi dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri, del Soccorso alpino della Guardia di Finanza, del Corpo forestale dello Stato, del Coordinamento nazionale del Soccorso alpino e speleologico e del 118. Sono stati impiegate oltre 60 squadre, per un totale di circa 300 uomini, e l’ausilio di 5 elicotteri. Fondamentale e’ stato il contributo dei tecnici del Cnsas Abruzzo, intervenuti in massa, con squadre alpine, speleologiche e di ricerca di superficie, e con unita’ cinofile. In particolare, durante le operazioni e’ stato anche utilizzato un mezzo speciale e alcuni tecnici Cor (coordinamento operazioni di ricerca), provenienti dal Servizio Regionale Cnsas del Lazio, che sono stati di grande aiuto durante tutta la ricerca.