Avezzano. Assolto Youssef Bya dall’accusa di spaccio, il pm aveva chiesto la condanna a 7 anni di carcere. È stato giudicato con rito abbreviato il magrebino di 36 anni con numerosi precedenti per spaccio di droga. I fatti risalgono al dicembre 2016 quando nel corso di un controllo ad opera della polizia di stato, finalizzato alla repressione delle attività di spaccio nella marsica, è stata effettuata una perquisizione nella abitazione del magrebino in via Jugoslavia.
In quella circostanza sono stati rinvenuti 175 grammi di hashish nascosti nel piatto della doccia e già pronti per la vendita e la somma di 500 euro, ritenuta dalla accusa, rappresentata dal dott. Maurizio Maria Cerrato, provento dell’attività di spaccio. Durante le operazioni Bya è stato visto dagli operanti estrarre da una piccola confezione cilindrica di medicinale tipo zerinol degli oggetti e ingoiarli. Gli agenti, tenendo che avesse ingoiato ovuli di cocaina, condussero subito il magrebino all’ospedale per accertamenti. E, in effetti, le analisi del sangue rivelarono la presenza di cocaina e hashish.
Giudicato oggi con rito abbreviato, il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 7 anni di carcere, ma il gip ha accolto la tesi difensiva della difesa, rappresentata dall’avvocato Mario Del Pretaro, ed ha assolto l’imputato dall’accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il magrebino infatti ha dichiarato nel processo di aver detenuto la sostanza stupefacente per uso personale. Sempre nell’ambito del processo, anche la moglie del magrebino, una luchese di 36 anni, aveva confermato che la sostanza fosse detenuta per uso personale. Il gip di Avezzano, rappresentato dal giudice Maria Proia, ha assolto l’imputato.