Avezzano. Pena complessiva di sei anni di reclusione per una condanna per detenzione di sostanze stupefacenti. Erano stati accusati, tre anni fa, per aver nascosto, all’interno di una casa disabitata, ben sei chili di hashish, per un valore di oltre 60mila euro, pronti per essere spacciati sul territorio.
Si tratta di Youssef Bya, marocchino più volte arrestato per reati di spaccio, e Alfredo Di Girolamo, 45enne, elettrauto originario di Massa d’Albe ma residente ad Avezzano. Il primo è stato condannato a 4 anni, mentre il marsicano a 2 anni di reclusione.
La polizia, dopo un’operazione di pedinamento, aveva sequestrato la droga. I fatti risalgono all’inizio del 2016 quando i due erano stati accusati di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacente e Bya anche di resistenza. L’operazione della squadra anticrimine, al comando del sostituto commissario Gaetano Del Treste, aveva permesso di individuare il nascondiglio della droga dopo appostamenti. Grazie alla conoscenza del territorio e dei soggetti coinvolti era stato possibile notare movimenti sospetti. Bya era già allora un sorvegliato speciale. Ed è stato proprio lui a portare la polizia dritta al covo, dove si trovava la droga. Una villetta nella zona di Massa d’Albe.
L’hashish si trovava in un armadio nascosta in una scatola. Sulla provenienza le indagini non hanno mai fatto chiarezza, ma si ipotizza che la droga potesse essere arrivata dalla Capitale. L’operazione aveva apportato un duro colpo alla malavita organizzata e al traffico di stupefacenti sul territorio.
Le indagini avevano portato a diversi filoni sempre legati al personaggio di Bya definito dagli inquirenti un riferimento per la gestione dello spaccio su tutto il territorio. I due imputati erano difesi dal legale Mario Del Pretaro.