Avezzano. Sappiamo che fare impresa in Italia è davvero un’impresa. Siamo ormai abituati a subire i colpi della crisi, conviviamo con le difficoltà di accesso al credito, sopportiamo e paghiamo tutte le tasse, vecchie e nuove. Ma la burocrazia, che strangola l’imprenditore e gli porta via tempo prezioso che dovrebbe essere dedicato all’impresa, sta diventando una cosa insopportabile. Riceviamo sempre più spesso, nei nostri uffici di Avezzano, attacca il Presidente di Confesercenti Provinciale, Domenico Venditti, segnalazioni di imprese edili che per smaltire gli scarti di cantiere devono districarsi nei meandri della burocrazia e sono costretti a pagare costi altissimi. Oltre alle autorizzazioni che l’impresa, di per se, deve avere per il trasporto dei rifiuti da demolizione, oltre ai formulari vari, al Mud, al Sistri e chi più ne ha più ne metta, si viene rimbalzati da un ufficio ad un altro, per inseguire gli adempimenti vari. Spiace vedere questa rigidità anche da parte delle strutture che gestiscono i rifiuti, che invece dovrebbero essere meno burocrati e meno fiscali, ovviamente sempre nel rispetto delle regole. Inoltre, considerato il costo delle analisi e quello dello smaltimento, per una piccola impresa, anche dal punto di vista economico, rispettare le regole e l’ambiente, ha un caro prezzo. Questo è solo un esempio che dimostra quanto la macchina burocratica complichi quotidianamente il lavoro delle micro e piccole imprese. L’impossibilità di comprendere le norme e seguirne passo passo l’iter non fa altro che sottrarre tempo all’imprenditore e di conseguenza all’azienda. Con la nostra Federazione degli Artigiani di Confesercenti, partendo proprio dal tema dei rifiuti, lanciamo un appello alle Istituzioni, a tutti i livelli, affinché comprendano che questo è un vero e proprio allarme rosso oltre ad essere un grido di dolore. I nostri imprenditori non ce la fanno davvero più a mandare avanti l’azienda. Lo Stato, ma anche i vari livelli di governo intermedi, dalla Regione, alle Province ai Comuni, devono rendersi conto che in questo modo non è più possibile andare avanti. Il rischio concreto, conclude Venditti, è quello di ammazzare del tutto il nostro sistema produttivo.