Avezzano. Scatta un provvedimento di sospensione della licenza al proprietario del pub The Cooper di Cappelle dei Marsi. La misura è stata emessa pochi giorni fa dal Questore dell’Aquila, su proposta della Compagnia di Tagliacozzo. Lo stesso locale era stato già chiuso a metà giugno scorso a seguito di continui episodi di violenza all’interno e nei pressi del locale avvenuti a partire dall’estate del 2014, che hanno turbato l’ordine e la sicurezza pubblica.
I fatti alla base del provvedimento hanno avuto come protagonisti soggetti pregiudicati, per lo più residenti nell’avezzanese, clienti abituali del pub: ad agosto e a novembre 2014 ci sono state due risse con feriti; a gennaio di quest’anno alcuni giovani che si esibivano al karaoke sono stati aggrediti da cittadini stranieri; a marzo, durante un controllo del locale da parte dei Carabinieri, un marocchino è stato denunciato perché in possesso di un coltello e di mazze in legno, oltre a essere in evidente stato di ubriachezza; a maggio il locale è stato controllato con l’ausilio di un’unità cinofila antidroga e sono state trovate nel parcheggio numerose dosi di stupefacente, mentre all’interno un giovane è stato sorpreso a disfarsi di cocaina e denunciato; ancora lo scorso maggio sono stati arrestati un kosovaro e un italiano, che avevano riportato lesioni a seguito della partecipazione a una rissa nel parcheggio del locale, dove si erano affrontati a colpi di bottiglia.
La chiusura di giugno però non è evidentemente bastata a scoraggiare le frequentazioni pericolose all’interno del pub. A settembre, infatti, tre pregiudicati si sono affrontati nel parcheggio dopo essere usciti dal locale e uno di questi ha riportato lesioni. Nella circostanza sarebbe stato esploso anche un colpo di pistola. A ottobre, invece, una lite tra due ragazze all’interno del locale è degenerata in una vera e propria rissa che ha coinvolto fidanzati e amici, e che è proseguita ad Avezzano, prima nei pressi di un locale pubblico e poi al pronto soccorso, dove alcuni pregiudicati si sono azzuffati.
Il proprietario, Giovanni Di Loreto, si difende e tramite il suo legale, Roberto Verdecchia, ha fatto sapere di aver provato a selezionare i clienti in ogni modo sostenendo che il provvedimento è una ingiusta la decisione perché “le colluttazioni sono avvenute all’esterno e distanti del locale”, richiedendo “più controlli da parte dei carabinieri”. I militari dell’arma, da parte loro, hanno però individuato in tempi record i presunti colpevoli degli episodi di criminalità.